2008
Gocce Nere sul Progresso
Scende la pioggia sul traffico urbano,
come lacrime sul volto sporco di bambino,
e traccia sentieri d’un greve colore
lasciando scorgere un grigio nervino.
Nera la notte sovvien, su macchine folli,
schizofrenico emblema d’un Era ormai buia,
e pioggia e vento sembran mani protese
che supplican l’uomo di fermare la bolgia.
Neon luccicanti su strade bagnate,
tra sporche geometrie sputate sul verde,
son questi i vantaggi d’un mondo virtuale
che uccide con foga ciò che è pura realtà.
L’uomo s’è perso al rincorrer la giostra,
sospinto dai falsi giostrai di provincia,
correndo o scappando, nella fretta del Nulla
travolge la terra senza battere ciglia.
Tra i tanti che presi dal turbine immondo,
neppur v’e nè uno che si volge a guardare,
se è vero bisogno lo correre in tondo
oppure uno scherzo del lordo ignorare.
Non vi son gran parole che descrivono il moto
se neppur v’è la forza di leggere un rigo
per bloccare ciò che non ha mai avuto scopo
e vedere un futuro entro un fior colorito.
Scusate la riga, un’altra soltanto,
Non ha alcun colore, nè polvere o amianto:
“Benché l’uomo sappia che la vita è soffrire,
ancor non comprende com’è giusto morire.”
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Lord Hol Napult
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