Covidiozia con rischio di WaterBoarding (https://en.wikipedia.org/wiki/Waterboarding)

Buongiorno sopravvissuti,
nel mentre che il mondo comprende appieno la farsa psico-pandemica del Covid19, e di tutte le mostruosità che si sono susseguite, ovviamente per ricondurre le masse ad una schiavitù sanitario-vaccinale di cui queste pagine hanno già parlato, volgiamo ora la nostra attenzione agli irriducibili, rimasti ad oltranza, imbavagliati nella loro mascherina.

Lungi da queste righe tentare di insegnare agli eruditi qualcosa sulla loro salute, ci mancherebbe… Infatti questo post non parla delle elucubrazioni di un folle, ma espone le cosiddette “ricerche scientifiche” che, come ultima bagnarola di salvataggio, offrono un ultimo viaggio di ritorno alla normalità. Normalità che ormai sembra più un miraggio dei tempi andati.

La mascherina è infatti il nuovo “oracolo di protezione assoluta che male non fa” (secondo questi irriducibili…), ma gli studi non dicono questo, anzi, evidenziano una grave correlazione con problematiche che oggigiorno non trascurerei.

E come ultimo tentativo, come ultima spiaggia o come ultima barca, lancio l’ultimo amo prima di abbandonare ogni speranza. Ciò che si riporta, va letto, studiato, compreso. Questo costa fatica, ma fatica fino ad oggi molti non ne hanno fatta, e si sono limitati ad un obbedienza passiva, stupidamente convinti che cosi facendo nulla sarebbe mai accaduto loro. Mai pensiero fu più ingenuo… e fu cosi che la normalità scivolò via come acqua tra mani aperte, per non far più ritorno. Riprendiamocela.

Covidiozia
Covidiozia politica

Semmai un giorno si potrà comprendere tutto quello che è stato imposto dal 2021 al 2023 alle menti, per così dire, “più deboli”, non ci sarà alcuna Norimberga capace di dare una penitenza terrena adeguata a “costoro”, esseri spregevoli ricchi solo di denaro, accusati di strage, sovvertimento della legge e dell’ordine pubblico e instigazione a procurarsi gravi problemi sanitari, finanche la morte, creando seri danni alla collettività. Quel giorno, purtroppo, sarà successivo solo al superamento di questa fase di follia..

Parte 1 – Evidenze sulla Pericolosità delle mascherine

20 March 2021
Is a Mask That Covers the Mouth and Nose Free from Undesirable Side Effects in Everyday Use and Free of Potential Hazards?

Figura 3. Fisiopatologia della maschera (importanti effetti fisici e chimici): illustrazione della resistenza respiratoria* e del volume dello spazio morto di una maschera N95 in un adulto. Durante la respirazione, c’è un possibile volume di scambio gassoso globale significativamente ridotto dei polmoni di meno 37% causato dalla maschera (Lee 2011) [60] in base a una diminuzione della profondità e del volume respiratorio dovuto alla maggiore resistenza respiratoria di più 128%* (sforzo durante l’inspirazione maggiore che durante l’espirazione) e per l’aumento del volume dello spazio morto di oltre l’80%°, che non partecipa direttamente allo scambio di gas e viene miscelato solo parzialmente con l’ambiente. (* = valori medi di inspirazione ed espirazione secondo Lee 2011 [60] compresa la penetrazione dell’umidità secondo Roberge 2010 [61], ** = valori medi secondo Xu 2015 [59]).

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8
Gen
2023

La via della Consapevolezza

   Posted by: lordholnapult    in eternità, luce, notte, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita

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Gli anni che sono trascorsi, hanno reso significativa ogni perplessità ed ogni dubbio che durante tutta la nostra vita abbiamo maturato.

Giorni passati a cercare di capire perché eravamo gli ultimi della fila dispari, gli asociali del gruppo del calcio, gli stravaganti con la testa tra le nuvole.. insomma “i diversi”.

Giorni che non ci hanno mai ritornato una risposta compiuta e soddisfacente, ma hanno solo decretato una marcata differenza tra noi e il resto del gruppo…

E quei giorni, non senza ferite, ci tornano alla mente quando vediamo, a fronte “del percorso”, ciò che è stato e ciò che molti hanno creduto di fare, forse nel loro interesse, ma che noi non abbiamo, in coscienza, fatto.

La nostra stravaganza e divergenza ormai formata da mille episodi precedenti, non ha nemmeno avuto necessità di chiedere il permesso nel dissociarsi, nuovamente, dalle decisioni di gruppo.

Il Sacrificio – passo 1 di 3

La prima fase del percorso prevede la sofferenza. L’isolamento stesso è la sofferenza dal goliardico chiacchiericcio di un gruppo. Accompagnata da tecniche di repressione tipiche del carceriere malato nei confronti del condannato a morte, ovvero eccessive e inutili, ma rivelatrici della demenza diffusa in ogni ambiente.

Il sacrificio procede intaccando parti della nostra vita che consideravamo ermetiche, o , insomma, protette da bastioni e mura rinforzate. La lama entra profonda durante la fase del sacrificio e penetra fino a incidere altrettando profondi solchi nella carne. La coreografica mattanza si accompagna con le urla esaltate e starnazzanti dell’avido grido umano, assetato di sangue per sangue, di violenza per violenza, cercando nel prossimo la soppressione che ognuno, nessuno escluso, ha subito in forme e modi differenti. La domanda è: “vediamo se soffrono come ho sofferto io”.

Nel sacrificio si pena anche l’annebbiamento di ogni prospettiva. Non si vede luce alcuna in fondo al tunnel. Non si conosce conforto. Solo l’oblio di coloro che procedono verso un destino certamente nefasto.

L’Isolamento Interno – passo 2 di 3

Successivo ai colpi di frusta, subentra lo stato mentale di isolamento. La faccia annaspa nel fango mentre la pioggia scroscia battente e le energie svaniscono; solo il dolore graffia i pensieri, pretendendone l’esclusivo dominio. Il progressivo esterno penetra nella mente e procede verso pareti e camere del castello interiore che non sapevamo di avere; angoli sconosciuti dell’animo umano.

Il vuoto, creatosi intorno al diritto di vivere in una sorta di pace dovuta per divina concessione, viene frantumato in mille pezzi, che si spargono tintinnando lungo tutte le lastre di marmo dell’immenso salone azzurrino del nostro tempio.

Lentamente le orecchie non odono più. Gli occhi non vedono. L’olfatto non analizza oltre. Si crea il vuoto, e il dolore evapora in uno stato di trance tipica del guerriero prima dell’ultima battaglia, e della morte certa. Nulla conta più tranne la volontà di resistere ad un destino che non ci appartiene, e di fare l’unica scelta che ci viene concessa. L’unica forse, che cambia le regole dell’universo per riverberi e riverberi eterni, che viaggeranno negli eoni. Per il resto lo stato di trance sembra essere pura concentrazione di forza di volontà. Una fiamma discreta come luce, ma rovente e furibonda. Essa alimenta solo gli organi vitali e dimentica tutto il resto.

Durante l’isolamento il tempo scorre, gli eventi si susseguono e si complicano, ma nulla ci infligge più del dolore che abbiamo accumulato. Per il male, il tempo ha un costo, ed elevato. Questa la nostra via di uscita per continuare, sotto alla pioggia della più buia delle notti, a sollevare lo scudo e mantenere le mura della battaglia.

La Consapevolezza – passo 3 di 3

Le ferite si stanno cicatrizzando ma resteranno per sempre visibili. Le persone, il mondo, i suoni, i colori, le informazioni che fluiscono nell’etere, e tutto ciò che alimentava la nostra vita e la rendeva unica, ora hanno un bagliore diverso. Il cambiamento interiore muta ogni tonalità rivelando nuove sfumature e oscurandone altre.

La battaglia di resistenza, perdurata non so quanto tempo, e le ferite di corpo e anima, di cui sentiamo ancora il dolore e la stanchezza, alterano forzosamente ogni nostro nuovo pensiero.

La via della consapevolezza mostra la nuda verità delle cose, filtrata e raffinata da ogni inganno e illusione che la razza abbia imbastito prima di proporla. Le debolezze a cui si poteva cedere ma non si è voluto cedere, si accumulano in un sacco chiamato coscienza risultando infine leggeri, come leggere sono le colpe di chi segue il proprio cuore e le proprie virtù.

Il disegno del male è ormai svelato in ogni sua forma e meccanismo, invadendo con bagliori di luce bluastra le ombre della paura. E quindi vanificandola…

Ora le lance in arrivo vengono afferrate quasi senza sforzo, e impiantate in un balletto noioso all’interno del terreno. Come se non si fosse nemmeno più infastiditi dai colpi avversari.

E ora si osserva, con sguardo sereno e deciso, il vero demone che stava di fronte, studiando ogni sua mossa per il grande contrattacco. La via della consapevolezza non è priva di strascichi. Saremo per sempre diversi e vedremo per sempre ogni cosa in modo diverso. Non ci sono dubbi su questo. Ma questa diversità da completezza a ciò che abbiamo sempre saputo di essere, alla nostra diversità maturata fin dall’infanzia, alle nostre incomprensibili scelte di una vita.

Forse trattasi di unicità dell’essere che percorre il creato.

Il demone non può colpire un guerriero che prevede le sue mosse, o a cui il suo artiglio non provoca ormai alcun dolore. La consapevolezza di essere una parte integrante dell’universo e per questo ricca del sentore proveniente dai propri avi e dalla forza della propria genesi, rende tutto il resto un puerile subbuglio di piccole creature all’interno di un “Terrarium” dal tappo chiuso. Sebbene vi percorriamo in esso le lande che ci competono, il nostro spirito ora sa volare oltre, e vedere lontano, abbandonando le limitazioni del corpo e osservando “il tutto” da una prospettiva differente.

La via del guerriero è completa. Guardiamo indietro, certo, e con animo pesante e pieno di dolore, ma non possiamo soffermarci a lungo così, in quanto quella, non è la direzione che abbiamo intrapreso…

_Lord Hol Napult_

Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta (1984)
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Buongiorno internauti,
arrivano ordunque le feste natalizie 2022, e di conseguenza si ha quel relativo, infimo e limitato margine di tempo (e forse di tranquillità) per cui, da vetuste intenzioni ormai soprassedute dagli impegni, ci si ricorda di voler “vedere quel famoso film…”

Film ormai antichi, forse dimenticati nel tempo, che la gente per non sentirsi invecchiata, insiste nel definire “Cult”… piccoli trucchi mentali per dare lustro a ciò che evidenza l’inevitabile trascorrere delle primavere.

Ma bando alle ciance, questa deve essere una guida ignorante, quindi precipitiamoci… e nel nostro caso cercheremo l’immarcescibile, invincibile e incredibile:

  • Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta (1984)

Oh… Legalità?

La legalità dell’operazione dipende da ciò che volete scaricare. Per esempio tutto ciò che non è protetto da copyright è legale. Il resto no. Non sarebbe legale nemmeno imporre alle popolazioni tasse abnormi, restrizioni anticostituzionali, forzature mediche, manganellate a pacifiche manifestazioni, ma pare che abbiano fatto tutto alla luce del sole.. comunque riguardo questo argomento per oggi non mi ci imbatterò.

Anteprima(si apre in una nuova scheda)

Reperibilità del film?

Se il film in questione è facilmente reperibile sui canali televisivi, o digitali, ovviamente infarcito di pubblicità al punto da far sembrare un film uno spot che intervalla gli altri spot, allora questa guida non vi serve… o forse si. Vedete voi. Sui portali torrent invece dovrebbe essere facilmente reperibile, e persino in ottima qualità.

Cosa devo fare per prima cosa?

La prima cosa da fare è aprire il proprio browser in finestra anonima. Questo permette di limitare qualsiasi script malevolo dai siti di torrent/magnet-link che visiteremo. La finestra anonima, per chi non lo sapesse, distrugge ogni dato memorizzato nel browser alla chiusura dello stesso. La trovate solitamente cercando nei menu, come finestra privata o anonima. Se fate le cose correttamente si aprirà una nuova finestra piuttosto “scura” (beh.. dipende dal browser).

Aprire una finestra anonima o privata in Firefox
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Buongiorno softgunner infangati,
anche a questo giro di giostra ci concentreremo sugli aspetti che un orologio deve avere per essere efficace sul campo di battaglia. Le mie precedenti recensioni spero vi abbiano consigliato (o sconsigliato) nei precedenti acquisti, ma quando il nostro bistrattato orologio da softair termina le sue funzioni vitali, urge la necessità di cambiarlo con un modello più consono alle specifiche del combattimento. Ovviamente restando in costi estremamente bassi.

In questa recensione tecnica vedremo se il Casio Illuminator (AE-1500WH-1AVEF) soddisfa i requisiti. Lo potrete trovare su molti siti tra cui Amazon e affini, al costo generico di 25/35 euro (2022).

Amazon
Ebay (esempio)
Stroili (esempio)

Caratteristiche tecniche

Disponibile in 3 versioni, nero, nero con display negativo, e Tan, ecco le caratteristiche tecniche.

  • Luce LED Un diodo per l´emissione di luce è utilizzato per illuminare il quadrante.
  • Cronometro – 1/100 sec – 24 ore Rilevazione del tempo trascorso. La frazione indica l’unità di misura mentre il numero indica il tempo massimo di misurazione.
  • Timer – 1/1 min. – 24 ore (con ripet. automatica) Per chiunque ami la precisione: i timer conto alla rovescia aiutano a ricordare eventi particolari o che si ripetono, emettendo un segnale acustico al momento impostato – quindi riprendono a contare automaticamente dal momento impostato. Il tempo può essere impostato in minuti e con un anticipo di fino a 24 ore. Particolarmente pratico per l’assunzione giornaliera di medicinali o l’interval training.
  • 5 Sveglia multifunzione, segnale orario Questo modello è dotato di 5 allarmi multifunzione indipendenti. Uno di essi è l\’allarme snooze. Questo orologio ha l\’allarme giusto, indipendentemente da come sono distribuiti i vostri appuntamenti. Sono possibili in totale quattro allarmi ripetuti: 1. Allarme giornaliero, che suona ogni giorno alla stessa ora, 2. Allarme data, per ricordare, ad esempio, i compleanni, 3. Allarme mensile, che suona ogni mese nello stesso giorno e alla stessa ora, 4. Allarme giornaliero per un dato mese.
  • Funzione snooze Ogni volta che si ferma l’allarme ricomincia a suonare dopo pochi minuti.
  • Calendario automatico Una volta impostato, il calendario automatico visualizza sempre la data esatta.
  • Formato 12/24 ore L’ora può essere visualizzata a 12 o 24 ore.
  • vetro acrilico L’acrilico è un materiale piuttosto resistente agli urti.
  • Cassa in resina La cassa in resina è perfetta per tutti i giorni. Dura nel tempo, è resistente, leggera e subisce meno gli sbalzi di temperatura.
  • Cinturino in resina La resina è di tipo sintetico, un materiale ideale per i cinturini grazie alla sua estrema resistenza e flessibilità.
  • Fibbia Il bracciale è dotato di una fibbia.
  • 10 anni – 1 batteria 10 anni 1 batteria. Grazie a componenti elettronici sviluppati di recente, il consumo energetico è notevolmente inferiore.
  • Classificazione di impermeabilità (10 bar) Perfetto per nuotare e fare snorkeling: l’orologio è impermeabile fino a 10 bar (ISO 22810).
  • Dimensioni (A x L x P) 54,4mm x 51,21mm x 15,73mm Peso ca. 57 g
  • Prodotto garantito 2 anni, conforme alle normative inerenti nickel, piombo e cadmio.
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Siamo nel 2022. Ho visto di tutto in questi ultimi due anni e ancora vedo gli effetti della psico-pandemia covid19.

A dire il vero le prove generali erano iniziate nel 2017 con l’obbligo vaccinale di Beatrice Lorenzin per i bambini… In generale sono accadute davvero cose orrende, e se qualche lettore, avendole vissute, non riconosce quanto segue così come descritto, non credo sarà mai in grado di comprendere questo testo. Chi voleva vedere, invece, ha visto benissimo.

Ciò che è accaduto ha evidenziato la propensione della razza umana all’assurdo e all’autolesionismo – contemporaneamente; un assurdo così elevato da risultare, per chi verrà dopo, ridicolo e grottesco. Un po’ come risultava insensato e grottesco il periodo nazista per noi. E come allora, grazie alla resistenza di pochi (o forse molti) all’ignoto ed alla paura, questa assurdità non ha prevalso, o almeno, non come qualcuno prospettava. Le cicatrici invece… Beh, quelle rimarranno tutte, in un modo o nell’altro, nella memoria delle persone e purtroppo, anche dei bambini…

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Buongiorno viandanti dagli scarponi usurati,

la guida che vi apprestate a leggere vi fornirà tutti gli strumenti necessari alla pianificazione e mappatura di una passeggiata qualsiasi sul territorio italico (e non solo!), con valutazione della difficoltà del percorso, l’identificazione dei luoghi di interesse da visitare, e la creazione finale di una mappa stampabile, da avere a portata di mano durante il tragitto. E’ quindi utile per chi vuole approfondire le proprie capacità di orientamento e cartografia.

Parleremo di un outdoor su sentieri montani già battuti (hiking/trekking) e già documentati, ma incrociato con l’identificazione di grotte (per esempio), o di scorci che qualcuno ha fotografato su GoogleMaps e che volete rivedere dal vivo…

E questo perché nel fitto dei boschi o durante una faticosa camminata, non sempre si riesce a comprendere che, di lì a pochi passi, potrebbe esserci qualcosa di veramente interessante da vedere.

Documentandosi prima si può produrre, anche grazie a questa guida, una mappa di tutto rispetto con tutto ciò che vi potrebbe interessare durante l’escursione!

Ovviamente, solo strumenti gratuiti e qualche trucco speciale!

La guida e’ divisa in:

  • FASE 1 – Creazione del tragitto principale
  • FASE 2 – Arricchimento della mappa
  • FASE 3 – Alterazione del file GPX con i Waypoint personali
  • FASE 4 – Stampa della Mappa arricchita (su PDF)

Esplorare il territorio e identificare il Rifugio, Monte, Bosco o Luogo che si vuole raggiungere…

Attraverso qualsiasi risorsa, dovreste a questo punto identificare il luogo in cui volete fare la passeggiata. Magari ne avete sentito parlare sui social, o magari ve ne ha parlato un amico.
Identificato il posto, verifichiamo come raggiungerlo, e se rientra nelle nostre tempistiche, procediamo alla creazione del percorso. Tutto ovviamente parte dalla strada dove parcheggerete la macchina, quindi quel luogo da qualche parte dovrà avere un paesino limitrofe dove lasciare il veicolo o uno spiazzo apposito.

FASE 1 – Creazione del tragitto principale

fatmap.com

La prima cosa da fare per creare un tragitto di hiking è usare un programma che mappa i sentieri montani. Ce ne sono molti, ma questo è quello che suggerisco in quanto consente di avere una bellissima mappa tridimensionale da esplorare, in modo scalabile, più la funzione di esportazione del tragitto e una APP per cellulare da cui recuperare i propri tragitti:
FATMAP – https://fatmap.com

Operazione necessaria è ovviamente la Registrazione, con cui si abilita la possibilità di “salvare i propri percorsi” (su questo aspetto non mi dilungherò). La registrazione è gratuita e offre molte funzioni base più che sufficienti per fare tutto.

FATMAP – Visuale 3D scalabile

Inserite il nome del paesino o del monte che volete esplorare e iniziate a visionare l’area.

Semplicemente tendo premuto il tasto destro del mouse sarà possibile manovrare la mappa per osservarne la pendenza. Fantastico. Con la rotella del mouse invece si zooma.

FATMAP – “Create a waypoint” sopra Casa vostra

Icona di Waypoint

Il primo punto che vi consiglio di fare è identificare dove abitate e creare un waypoint proprio sopra casa vostra. La mappa 3D è molto bella, ma un riferimento a dove abitate vi darà sempre la previsione di quanto dista il luogo che volete raggiungere da casa vostra. Col tempo creerete altri tragitti e quel waypoint vi tornerà utile per comprendere se un percorso è fattibile o meno, per gite di mezza giornata.

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Buongiorno novelli registi amatoriali.
Uno degli aspetti importanti che va senza ombra di dubbio curato quando si fanno dei video, è… l’audio.

Sembra una battuta ma così non è! L’audio è una parte molto importante quando si vuole digitalizzare qualcosa, e nello specifico mi riferisco a video nella natura, tra boschi e foreste, con la pretesa ardita di salvare su silicio un angolo remoto del nostro bellissimo pianeta, cercando al contempo di acquisire al meglio tutto ciò che la mente umana possa digitalizzare in quest’era moderna.

Esempio di registratore audio economico ma versatile

Spesso non si hanno comunque le risorse sufficienti per acquistare subito tutto l’equipaggiamento migliore, oppure si vuole prima comprendere se c’è la volontà di perseguire tale strada (che quindi va foraggiata di cospicui danari), oppure se abbiamo solo avuto un abbaglio e dirottiamo verso altri interessi nella vita… Si parla quindi di questione economica.

La seconda questione è quella della versatilità. Esempio: faccio una scampagnata per i monti, ho uno zaino che contiene viveri e vestiario, non posso pretendere di portarmi dietro la versione più evoluta ma comunque pesante, delicata, fragile, dei miei equipaggiamenti. Quindi occorre una versione “da battaglia” degli equipaggiamenti… ma non per questo troppo involuta da rovinare il risultato finale che voglio ottenere.

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LOTR – Arwen’s (vocal and theme)

L’allineamento lunare è avvenuto. I cieli sono inquieti. Un turbine di energie macrocosmiche ha preso un nuovo moto, una nuova direzione. Forti cambiamenti che irradiano irreversibili mutazioni, nello spazio, nel tempo, nell’anima.

Il cielo cupo e irrequieto comincia il suo moto circolare. Grosse nubi scure pervase da lampi e lunghi tuoni scagliano sulle rocce una tempesta furibonda. Mari agitati si increspano con onde alte come cattedrali, mentre gli antichi abitanti degli abissi si destano. Nel vomitorio di violenze naturali, fisso e immobile sulla cima del dirupo, veglia l’antico.

In una vestaglia di cenci sbattuta dai venti come fosse finissima seta, mentre acqua e oscurità tentano di destabilizzare quell’anomalo equilibrio, egli medita, egli trascende. La danza delle mutazioni non permette capisaldi nel suo astratto dipinto, e la sua violenza sembra essere tanto crescente quanto marmorea si erge la sua figura.

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Buongiorno esseri bio-digitali,
quello che d’apprima sembrava essere un semplice presentimento, dopo mesi di riprese e montaggi, si è rivelato essere un inquietante certezza. La Gopro Hero 8 Black, forse una delle fotocamere compatte più decantate e osannate dal grande pubblico, è stata soggetto di obsolescenza programmata.

Credere o non credere, questo è il problema…

Se da un lato la sullodata fotocamera è diventata accessibile per prezzo e disponibilità non molto recentemente (a meno di possedere immani ricchezze), è pur vero che il packaging fornito arrivò con imballaggio sobrio e fotocamera aggiornata all’ultimo Firmware disponibile, ovvero il 2.50.

Tra le caratteristiche di punta della Gopro hero 8 black, c’è sempre stata in primis una incredibile capacità di stabilizzare l’immagine anche se sottoposta ai più repentini movimenti, e per tale motivo, uscendone vincitrice su decine di altre fotocamere, ricopre ancora oggi un particolare posto nella vetta delle action cam tascabili e potenti.

Cosa è successo in realtà alla stabilizzazione hypersmooth v2 ?

Ho fatto molte passeggiate registrando, e mi cimento nel cogliere l’aspetto naturale e botanico dei luoghi che visito. Sono partito da action cam più modeste per approdare negli ultimi mesi a questa GoPro Hero 8 Black.

Nonostante questo però, ho notato sin da subito che qualcosa non andava per il verso giusto. Dei test effettuati con una Gopro Hero 7 Black, gentilmente concessami per un breve periodo di tempo, mi avevano entusiasmato riguardo il livello di stabilità dell’immagine e fluidità che una passeggiata nei boschi acquisiva. Di conseguenza i test con la GoPro Hero 8 erano in un primo momento accettabili, se non altro rispetto alla mia precedente fotocamera, ma riservavo in me un dubbio: la stabilizzazione non era come sulla GoPro Hero 7 Black. Traballava negli angoli.

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6
Mar
2022

Essenza

   Posted by: lordholnapult    in eternità, luce, notte, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita

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Il cursore lampeggia insistente sullo schermo verde.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Per giorni, per anni, per decadi… lui lampeggia. Sempre. Alla stessa maniera. Con frenetica frequenza.

Un filo d’erba trema sotto alla brezza di un venticello.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Il vento si alza, e lui si china, tremulo, nervoso, resiliente. Il vento lo accarezza sempre. Ed egli si piega, e ritorna in posizione.

Una goccia, nella grotta, eccheggia, tra la pozza e l’angolo in cui risiede.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Per giorni, per anni, per decadi… la goccia cade dalla stalattite e si schianta in una piccola pozza. Lo fa di continuo. Irrefrenabilmente. Scivola, raggiunge il limite, si estende, fino al limite, e poi si lancia libera nel frammento di tempo che gli è stato concesso. E infine si distrugge, in un mare di gocce che sotto l’attendono.

E poi il silenzio.

Un frammento minimo di tempo che intercorre tra il completamento di un ciclo e il ripetersi del prossimo, simile, mai uguale, movimento, piegamento, lampeggio. Nel silenzio i circuiti riavviano il disegno di cristalli luminosi. Nel silenzio il filo d’erba torna ad ergersi. Nel silenzio, piccoli percorsi di acqua ricompongono la goccia.

Tutto è ordine e disordine allo stesso tempo. Tutto si ripete, e si ripristina per ripetersi ancora, uguale ma differente.

E quei frammenti di attimi, tra un completamento e il ripristino, consolidano il tempo. L’inarrestabile e progressivo erodersi degli eventi di fronte al turbine cosmico che muove ogni cosa da origini immemori. Attimi volatili ed effimeri come piume, ma solidi e irremovibili come pietre. L’incalzante e irreversibile protrarsi dei cicli cosmici. Secondi, minuti, ore, anni, decadi, o solo piccole semplificazioni che esseri organici tentano di dare a ciò che uno schema non ha mai fornito.

Comprendere che siamo anche noi tempo, è comprendere che siamo effimeri per tutta la durata della nostra esistenza. Ed anche roccia per il conseguente avvicendarsi delle cose.

Che cosa siamo infine nella riluttanza di queste ere, così caotiche e disgreganti?

Forse, siamo solo polvere di stelle.

_Lord Hol Napult_