Posts Tagged ‘softair’

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Buongiorno perditempo senza sincronia,
ma se di tempo si parla, quel tempo lo ritroveremo perdendo altro tempo per sincronizzarci! Oggi ignoreremo le ormai desuete (sia per inappropriatezza che per contemporaneità dei costi/benefici) “marche famose e molto costose”, e ci orienteremo finalmente e senza fronzoli su un modello di orologio che copre ridentemente le caratteristiche tattiche del softair…. ma sara’ davvero cosi?
L’analisi che segue ricalca quindi un format ormai standardizzato e consentirà quindi il confronto con le precedenti recensioni
E’ tempo quindi di analizzare l’orologio indicato che si trova al prezzo veramente fantastico di circa 10/20 euro.
Parametri di valutazione
  • Ora visibile chiaramente.
  • Ora visibile in notturna.
  • Ora visibile in rovescio (orologio sull’interno del polso)
  • Resistenza a shock e urti, termici e fisici.
  • Alta durata della batteria.
  • Peso.
  • Basso ingombro.
  • Impermeabilità.
  • Cronometro.
  • Countdown-Timer per le azioni a tempo.
  • Mese Giorno.
  • Meteo info come temperatura e pressione.
  • Mimetismo e antiriflesso.
  • Sveglia.
  • Prezzo.
Iniziamo quindi con le solite caratteristiche fornite dal costruttore (dati indicativi derivati da traduzioni non proprio italiane del prodotto).

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Buongiorno cibernauti dal pallino facile!

Quest’oggi non farò un vero e proprio tutorial su come revisionare il fucile in questione, ma vi darò dei pratici consigli che sono emersi quando ho deciso di cambiare il gommino hop-up a un VSR10 della Well. Se pensate che vada tutto bene e che sia tutto perennemente semplice, avete sbagliato pianeta, e soprattutto replica.

Con questi consigli spero di non farvi commettere l’alto numero di errori che si possono commettere, anche se potrebbe essere un numero tendente ad infinito.

Premesso che non sono un esperto e ne lo faccio di mestiere, ma vi confermo che un compito che sembrava molto più semplice si è rivelato invece estremamente complicato; quindi se eviterete questi errori tanto meglio per voi!

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Buongiorno amici dell’ultim’ora, come di consueto ho voluto sperimentare anche io queste sottomarche cinesi che, clonando bellamente la G-Shock Casio, si accingono a produrre degli orologi davvero niente male visivamente. Nel mio caso specifico però l’unico obiettivo è capire se davvero questi strumenti sono adatti al softair visto che vantano pubblicità indecorose riguardo la loro tendenza “military approved”.

Premetto che l’analisi è indicativamente identica a quella del mio passato articolo sul Diadora Mil-Watch, e quindi la valutazione sarà più agevolmente confrontabile.

Poniamo quindi replica e pallini e iniziamo a verificare quanto sia adatto questo orologio il cui prezzo fantastico si aggira tra i 10 e i 20 euro. Un affare praticamente senza leggere oltre! Oppure no? Riprendo qui i parametri di valutazione alla base di tutto:

  1. Ora visibile chiaramente.
  2. Ora visibile in notturna.
  3. Ora visibile in rovescio (orologio sull’interno del polso)
  4. Resistenza a shock e urti, termici e fisici.
  5. Alta durata della batteria.
  6. Peso.
  7. Basso ingombro.
  8. Impermeabilità.
  9. Cronometro.
  10. Countdown-Timer per le azioni a tempo.
  11. Mese Giorno.
  12. Meteo info come temperatura e pressione.
  13. Mimetismo e antiriflesso.
  14. Sveglia.
  15. Prezzo.

Iniziamo quindi con le solite caratteristiche fornite dal costruttore (dati indicativi derivati da traduzioni non proprio italiane del prodotto).

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Buongiorno softgunners di ogni dove, se siamo qui è per un solo e specifico motivo…

La nostra replica si è rotta, oppure ha sgranato, oppure semplicemente è il momento della manutenzione al Gear box.

Premetto di non essere un esperto in materia, ma per affrontare la manutenzione con un minimo di cognizione mi sono costretto a documentarmi al meglio delle possibilità. Quando si inizia la manutenzione di secondo livello, giù fino al gearbox, bisogna essere coscienti che, se non avete mai fatto prima, la manutenzione si dividerà in 2 parti: Apertura – acquisto dei ricambi idonei – manutenzione e chiusura, seguita ovviamente dai test.

Poi è anche ordinario comprare un nuovo fucile ogni tanto, giusto per rimettersi in pista. Se vogliamo fare manutenzione il motivo principale è comunque che la nostra replica reduce di mille battaglie è diventata una parte di noi e la rivogliamo indietro, in piena forma, senza esclusione di colpi insomma. Tra il volere e il fare ci sono solo una dozzina di viti, delle meccaniche e dei circuiti semplici che dovremo comprendere e soprattutto tanta pazienza.

Predisposizione

Prima di iniziare assicuratevi di:

  1. Avere 2/3 ore a disposizione senza fretta
  2. Avere un tavolo pulito e dove viti e altro non si mischiano con altri accessori
  3. Avere dei contenitori per le parti delicate del vostro fucile. Io consiglio i sacchetti antigelo con chiusura a fil di ferro. Conserveranno vari elementi ognuno nel loro sacchetto e preserveranno perfettamente anche un gearbox aperto dalla polvere.
  4. Avere attrezzi semplici come cacciavite, martello, e altro.
  5. Fazzolettini di carta per pulire certi elementi

Smontare le scocche della replica (analisi dei problemi)

Per smontare una replica è necessario solitamente togliere per prima cosa le viti che assicurano la replica alla struttura di calcio e della zona grilletto, in basso. Le viti, anche in base alla replica, si trovano sul RIS (la cremagliera porta ottiche) e sui fianchi. Nella foto uno Scar della D|Boys del 2014. Svitate le viti vanno tolti solitamente anche dei perni. I perni si picchiano fuori delicatamente con un martelletto e un cacciavite a punta, o meglio un punteruolo, posizionato nella parte senza “testa” del perno. Li notate nello Scar di fronte al grilletto, sopra al grilletto, e dietro.

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DI-017-02

Egregi ubriaconi del mondo, esilaranti garzoni dalla festosa armonia interna e compari di letture per attimi fuggenti e talvolta malevoli, benvenuti a questa frizzante recensione che punta specificatamente a determinare se il modello di orologio in evidenza sia adatto o meno ad attività sportive di tipo militaresco.

Mi riferisco ovviamente all’orologio Diadora Storm. 

A lungo ho cercato un orologio di tipo mimetico e dalle caratteristiche tecniche necessarie a sopportare ogni condizione. Il panorama attuale offre infatti moltissimi modelli che spaziano dall’antico orologio militare per veterani della guerra, ma con cui non ci fai quasi nulla, ai nuovissimi pseudo-orologi sincronizzati con il proprio cellulare. Inutile dire che anche questi risultano per  me uno spreco non solo di soldi, ma persino di tempo, visto che la batteria dura come un cellulare, circa 4/5 giorni. Ci sono infine quei pseudo suppostoni portatili utili a monitorare la priopria circolazione sanguigna, i battiti e altre divertenti inutilità del caso. Nemmeno in questo caso sono stato particolarmente interessato da tali prodotti. Insomma, forse è meglio enunciare i requisiti che determinano l’orologio da softair ideale.

  1. Ora visibile chiaramente.
  2. Ora visibile in notturna.
  3. Ora visibile in rovescio (orologio sull’interno del polso)
  4. Resistenza a shock e urti, termici e fisici.
  5. Alta durata della batteria.
  6. Peso.
  7. Basso ingombro.
  8. Impermeabilità.
  9. Cronometro.
  10. Countdown-Timer per le azioni a tempo.
  11. Mese Giorno.
  12. Meteo info come temperatura e pressione.
  13. Mimetismo e antiriflesso.
  14. Sveglia.
  15. Prezzo.

In base a questi requisiti ho dovuto cercare in lungo e in largo, scartando le opzioni più estreme e lasciando infine un range di due soli modelli:

  • Diadora Storm DI-017-02 – prezzo circa 50 euro.
  • G-Shock GA-100CM-8AER – prezzo circa 140 euro.

Detto che entrambe sono validi, il prezzo altamente differente e la dimensione dell’orologio stesso, per i G-Shock davvero grande, mi hanno fatto propendere per un acquisto di tipo economico. Notate inoltre che possedere sia la tecnologia al quarzo che le lancette impone ai G-Shock la necessità di essere enormi. Soprattutto le tecnologie a lancette le eviterei del tutto per fare sport.

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12
Ott
2014

Softair Recon: La Croce e la Spada – Onore 2014

   Posted by: lordholnapult    in Prima Divisione Aquile, SoftAir

P.D.A. La Croce e La Spada

Il 5 Ottobre 2014 , nel Vallo di Onore in provincia di Bergamo, si è svolto un evento di Softair che ha visto coinvolti centinaia di agguerriti sportivi. Il torneo , nominato “La Croce e la Spada”, organizzato dai Triarii costituisce la Terza tappa del campionato modalità Recon FIGT.

Segue ora un estratto di un membro della Prima Divisione Aquile, in gioco con la squadra di 8 operatori.


Sabato, tutto pronto, a letto presto. Notte… sveglia improvvisa “ah! che ore sono?!? mmm, mancano 50 minuti alla sveglia…” .
Mi giro, mi rigiro, disturbo la moglie, mi rigiro… uffa… arriva l’ora.. perche’ questa dannata sveglia non parte!? Cavoli pensa se restavo a letto… ma che ore sono? 3.50! Dannazione, no.. ancora un ora di torpore… mi giro , prendo sonno, perdo sonno… 4.55am sveglia!
Sono in piedi, mangio, verifico ancora una volta l’equip, verifico il cellulare, bagno, tensione, appannamento mentale avanzato, sudore freddo… partiamo male? Partiamo e basta!
Arriva Reaper a prendermi. Grande Reaper! Wow! siamo già in due a dividere la tensione. Raggiungiamo Vash al parcheggio.. ora siamo in tre. Si va…

Ritrovo, 7.30am come detto.. non ci sono i nostri ma ci sono tutti gli altri. Ok, cambio punto di raduno: raduno di squadra in parcheggio isolato, ma almeno eravamo insieme.

Test ASG .. 2 bollini rossi.. cacchio. 9.15. A fine giornata queste 2 armi andranno misurate ancora.

Si parte. Schema, obiettivo 1, Reaper scout, Silente cartografo, Devil leader, Lord Ares Raptor e Vash supporto, Ice retro e integrazione. Waypoint 1… contro avvistata, obiettivo non in vista, Silente e Reaper si staccano dal gruppo, evitano la contro e bingo! Foto fatta. Cavoli gran bella foto, han preso la camionetta in pieno senza farsi notare… manco la ghillie avevano.. ottima Recon.
Ricompattamento squadra. Lunga attraversata sul fiume di ciottoli… rischio palpabile di avvistamento ma non c’erano alternative!

Primo obiettivo “il bibliotecario“. Se era per me nemmeno capivo che il gioco iniziava una settimana prima inviando email a tale indirizzo… E invece questo obiettivo se lo merita Devil. E’ tutto merito suo. Ma… attesa di 1 ora, altri gruppi erano in coda. Saltiamo e andiamo all’obj successivo.

Dovevamo prima rompere il ghiaccio e gia’ era passata piu’ di mezzora. Luce verde sull’obiettivo, assalto, team Devil sopra, team Raptor sotto, pressione, russo identificato (non va ucciso in quanto ha informazioni), Ice si dichiara colpito, scoperto da ripari, senza ricevere alcun pallino (perchè?) e il russo in prima fila, circondato da vedette sulle rocce a tiro sniper. Silente “sbarella”, colpisce il russo dell’obj, casino, i cecchini tirano giu 1, 2, 3, uno di loro viene preso… usciamo.. obj fallito, russo morto, Devil incazzato, team a pezzi. In questi momenti e’ fondamentale recuperare la forza di gruppo.

Rientriamo, bibliotecario. Ok 10 minuti di attesa stavolta. Raptor, non so come, si traveste da montanaro in braghini da calcio e maglietta, e Devil in camicia da briscola. Se ne vanno da soli… la traccia prevedeva così. Noi mangiamo e riposiamo. 15 minuti; rientrano, mancava la fotocamera. Altri 5 minuti e il bibliotecario è un obiettivo fatto!
Recupero del buonumore… ora si parte per “patricarca.”

Gli zaini e il fucile fanno iniziare a sentire i loro 10/12 kg. La schiena si bagna di sudore, i problemi affiorano e Ares inizia a zoppicare per una caduta.. ma non vuole abbandonare, rimane, tira dritto. Lo sforzo talvolta fisico e talvolta mentare batte come un martello sull’incudine. La tempra inizia a forgiarsi… solo la nostra volontà ci salverà.

1 ora di marcia dopo…

Arriviamo in prossimità del patriarca. Il gps viene sbandato dai campi magnetici di un tralicco. La vallata brulica di pini e vedere qualcosa e’ difficile. Ci orientiamo a carta e penna, riperdiamo orientamento, Silente ricalcola e ricalcola, Devil lo supporta, il resto della squadra copre a diamante l’area. Reaper prova a trovare il sentiero… gli scout fanno anche questo. Ne usciamo dopo 30/40 minuti di tentativi ma becchiamo una squadra di contro interdizione, capitanata dal Triarii Colpanik, e dannazione,  ereditata da squadra davanti a noi su cui era iniziato l’ingaggio.

Casino. Punti persi, altro colpo del martello sulla nostra morale.

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Si avanza. Obiettivo Patriarca: 30 min di attesa. Pranziamo, sono le 12.30. chi ha da offire offre, ci scambiamo varie cose. Stranamente pochissimi fumano, allora esiste una via d’uscita dal vizio!
Ok, arriva l’ora. Nessuno schema a parte avanzamento silenzioso. La contro ci identifica. Ovvero, io nemmeno li avevo visti, ma penso che dopo 12 squadre adocchiate nello stesso punto… :)
Attacco. Copertura zero, spariamo in zone sensibili. Cado, altri cadono, Raptor in piedi come solo un carrista sa fare si avvicina ai nemici coperto dai pallini di Ice e Devil e ancora altri 2 … la difesa inizia ad essere decimata.. cadono tutti! Cerchiamo il prete e lo portiamo in un campo di prigionia per l’evaquazione (????). Evviva, una buona notizia. Guardo l’accadere da dietro l’arbitro in quanto fuori gioco…  :(

Si riparte e ci raggruppiamo. Ora dobbiamo attraversare la strada. Quale strada… la “strada di Colpanik“. Infatti ci sente, era in agguato, ma non avevamo tantissime varianti, era il buco del culo della valle. Reaper come scout purtroppo è soggetto a ricevere il primo pallino, e da li la contro va terminata… l’affrontiamo. Brevi scambi, allargamento, soppressione.. Andata. Reaper continua a scusarsi, ma non dovrebbe, non c’è nulla di cui scusarsi…

Saliamo la collina, Obj monastero. 1h30 di attesa… aaaaaaaaaaahh!
Un gruppo di 3 si stacca e va ai Waypoint. Altre squadre passano come le ombre dei pini al trascorrere della giornata. Forse stiamo scemando. Resistere all’attesa fa parte del gioco ma è come avere una fiamma sotto al culo e cuocere lenti.

Raptor Reaper e Silente prendono wp4 e wp5 . Fotografano. ci ricontattano via radio. Devil sempre pronto a ricevere informazioni e a dare ordini di squadra. Adottiamo l’attacco su due fronti. Obj monastero… Attacco! Iniziamo ad eliminare le guardie, scaramucce in una vallata e in una mezza pineta. Due preti in nero fanno coreografie in mezzo al prato… ci distraiamo, erano nemici! Eliminano alle spalle tutto il plotone, 4/5 operatori. Il resto della squadra affronta gli altri nemici, perdono operatori. obj fallito. Non mi capacito della dissimulazione dei preti. Non l’ho capita nel contesto dell’obiettivo. Procediamo oltre…

Costeggiamo tutto il fiume cercando di evitare la strada e l’ennesima controinterdizione di guardie. Ci va bene. Raggiungiamo il gasdotto, ennesimo obiettivo sensibile.

Lord's Scouting..

Squadra stremata. Io avevo ancora qualche forza. La sfruttiamo… assalto da manuale. Avanzamento coordinato fino al gasdotto. Crinale della montagna ripulito, ma vuoto! Dove diavolo sono le guardie? Chiaro, nel boschetto nascosti e in attesa, dove si scorge solo la canna e la testa… chiudiamo il cerchio. La difesa ha il sopravvento. Raptor capitana il plotone ma si fa cogliere da un pallino di rimbalzo, non se ne accorge ed esce dal gioco… io preso in linea durante uno “scambio di opinioni sotto al joule”. Tutta la P.D.A. presa. Almeno non possiamo lamentarci del nostro Fair Play.. ci dichiariamo con un onestà difficilmente individuabile in ogni club, e a me… piace così.

Obj fallito. tutti ironizzano sul fatto che l’obj fosse scritto in russo, e avendo Ice ci sarebbe andata di lusso…lo facciamo analizzare…
>ICE: “Ma questo e’ Greco!”.
Ahahaha… niente cirillico, solo greco. Che ci fa il greco in ucraina, luogo degli scontri? :)

Ci sarebbe ora il waypoint 4, a soli 250 metri. Io mi offro volonario, ma da soli non si può. Decidiamo di esfiltrare, oramai eravamo a pezzi.

Ares ha perso la parola 1 ora fa e lotta contro la sua slogatura da ore. Raptor lo vedo meglio, ma stanco. Reaper con 8 ore di scouting è già divinità, Silente si rimprovera qualcosa dentro, ed anche Vash ricorda ripetutamente l’errore di presunzione con i preti di prima, dove uno fu abbattuto mentre l’altro, stranamente no…
Ci raggruppiamo, iniziamo a compilare il foglio Recon e riposiamo un po’.

La giornata sta finendo. Il martello della fatica, dello stress mentale, dei fallimenti e di qualche ferita superficiale, picchiano all’unisono sulla nostra scorza, cercando di sfondare. Non sfondano. Restiamo uniti e raggiungiamo l’exit point.
Invece di una gentile pulzella in abiti succinti, ci attende un veterano dei Triarii, con barba e occhiali scuri… dovremmo fare un esposto, questo aspetto è facilmente migliorabile con una sexy lady che ritira i moduli ;)

Felici e stanchi ritorniamo alla base…

E’ stata una giornata intensa, ma li abbiamo “fatto” e li abbiamo “vinto”, magari non punti, non molti Obj completati, ma vinto sui nostri limiti, le paure, i dolori, lo sconforto, gli insuccessi, le difficoltà, e forse abbiamo vinto ancora qualcosa in più che non riusciamo a percepire… non che sia diverso da ciò che si fa al Nido delle Aquile, ma in questo caso la sfida era davvero alta.
Della classifica generale pensavo fossimo arrivati 13°, ed invece siamo arrivati 9°, ma per certi versi non ha nemmeno importanza, dentro sentivamo di essere arrivati….primi.

Watch your six.
Over.

_Lord Hol Napult_

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