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Quando il mondo si fa cupo e la vita si fa dura vado in corto circuito. Qual miglior modo per uscirne ritornando alle antiche origini con pratici strumenti moderni e un pizzico di pazzia. Uniamo quindi l’utile al dilettevole e creiamo con le nostre mani il PANE!

Fare il pane sembra una cosa elementare ma non lo è affato. La giusta miscela e gli ingredienti, l’atmosfera, l’umidità e 30 altri fattori di cui ignoro totalmente l’esistenza sono solo una parte dell’arte. Ammettiamo quindi di avere una naturale subconscia e implicita capacità ereditata dai nostri avi e caliamoci nella creazione della grande pagnotta fragrante, colta in flagrante nel cestello del pane fra il piccolo e il grande di frate Grand.

Lol. Scusate 😉

Ingredienti:

  1. 600 gr di farina:
    • 350 bianca 00
    • 250 di grano duro 0.
  2. 350 ml di acqua poco tiepida.
  3. Sale.
  4. Zucchero.
  5. 2 bustine di lievito granulare.
  6. 1 cucchiaino di burro freddo.
  7. Le olive denocciolate.
  8. Lo speck a cubetti o in busta.
  9. La bilancia per fare le misure che vi occorrono.
  10. LA MACCHINA DEL PANE.

Se vi state chiedendo quanto costano queste macchine, beh, non sono costosissime, circa 50/80 euro dal 2005 in poi. Date un’occhiata su Ebay cliccando qui… e fateci un pensierino. Consentono anche la partenza ritardata per sincronizzarsi con colazioni o cene che siano..

Bene, una volta estratto il cestello ermetico inserite in questo ordine gli ingredienti:

  • 1 cucchiaio grande di zucchero.
  • 2 cucchiaini di sale.
  • L’acqua tiepida da 350ml
  • Il cucchiaio di burro.
    Gli esperti la chiamano noce di burro, ma non vorrei che metteste delle noci, quindi tralasciando che siate talmente ebeti da mettere un cucchiaio perche’ qui ho scritto un cucchiaio … oh, insomma, mettete sto burro nell’acqua!

Ora appoggiate sulla bilancia elettronica il cestello e azzerate.

  • Inserite la farina 00 per 350 grammi e poi l’altra di grano duro per 250 grammi. Il totale vi deve dare 600 grammi…

 

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Ora, create un buco di vulcano in cima alla farina e senza farlo bagnare…

  • inserite 1 bustina e mezzo di lievito.

Il lievito non ama particolarmente il sale e l’acqua, preferisce agire sulle pappette umide. Noi lo stiamo solo accontentando in qualche modo, ma prima o poi si mischierà.

Ottimo direi, il 90% è già stato fatto. Agganciate il cestello dentro alla macchina del pane e attaccatela all’alimentazione. Il programma BASE dovrebbe essere comune a tutte le macchine del pane, e la doratura dovrebbe sempre essere al massimo. Se non vi piace questa configurazione potete sempre ingozzarvi di pan carrè e abbandonare il blog.

Mentre la macchina lavora dovreste notare dopo 10 minuti , o anche prima, il crearsi di un impasto a palla gommosa (come il seguente) che gira furibondo nel cestello. Se proprio volete potete con molta attenzione facilitare l’impasto staccando con una palettina bianca una parte che probabilmente si attacca alle pareti. Se non vi sentite sicuri potete anche tralasciare questa fase. Attenzione comunque alla pala in movimento all’interno del cestello.

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Preparate ora su un panno-carta assorbente le vostre olive e lo speck tagliato a brandelli. Dopo circa 30 minuti la macchina emetterà un suono acustico, che vi inviterà ad inserire gli ingredienti aggiuntivi che avete preparato.

  • Al segnale aprite quindi senza problemi lo sportello e buttate olive e speck nell’impasto.

 

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Per altre 2 ore e mezza la macchina lavorerà il vostro impasto e cuocerà il vostro pane. Non bisogna fare altro. Comunque sia per eludere certi problemi della stagione come temperatura ambiente e umidità, adottate il metodo che adottate quotidianamente…

Orbene cosa fate ogni notte per mantenere la temperatura costante e riposarvi? Semplice, vi infilate in un qualche letto, non necessariamente il vostro 🙂 , e riposate sostanzialmente. Stessa teoria si può applicare al nostro panetto: prendete un ascigamani da piatti e piegatelo in modo da renderlo doppio. Adagiatelo sopra alla macchina del pane, lungo i fianchi e sopra al vetro trasparente.

Fine del Ciclo

Al termine delle tre ore di cottura la macchina suonerà avvisandovi del fine ciclo. Ignoratela pure e lasciate il pane all’interno ancora per 20 minuti. Infine facendo attenzione alle parti che scottano estraetelo e passate alla fase successiva.

Ultimo, ma non meno importante, è il processo di asciugatura del pane. Il pane che esce dalle macchine è umido. Strizzato gocciolerebbe. L’acqua nella macchina del pane non evapora da nessuna parte, si fonde con l’impasto, e questo potrebbe non piacere a tutti.
Lasciatelo quindi raffreddare su un tagliere per qualche ora ed evitate di inserirlo in contenitori tipo tortiere di plastica dove si bagnerebbe. Evitate anche di tagliarlo, il pane deve “respirare” e asciugarsi così come è. Questo processo, idealmente, richiederebbe almeno 5 ore.

Al termine potete fare tutto quello che solitamente fate con il pane, compreso surgelarlo, inghiottirlo, adoperarlo in un caciucco o in un brodo oppure metterlo in mostra al centro del tavolo.

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Consigli finali

Notate che sul ricettario della macchina del pane si raggiungono spesso dosi da 750 grammi di farina. Se voi pero’ volete del pane più croccante e di qualità decrementate le dosi dell’80% di ogni cosa, e mantenete programma e doratura. Oppure leggete tutorial come questi. E’ ovvio che meno materia cuoce di più. Io sinceramente trovo questi pani ancora molto mollicosi, e li sistemo prima di mangiarli in tavola con una seconda tostatura, quando riesco. Questo resta comunque soggettivo e il pane è comunque buono.

Il lievito di birra in cubetti, per quanto fico possa sembrare, impregna troppo il gusto del pane. Il lievito in granuli invece è più delicato e meno invadente. Comunque entrambe vanno bene.

I condimenti possono essere vari e di varia percentuale. Ricordatevi innanzi tutto di asciugarli da olii e acquette prima con il panno-carta, altrimenti il risultato altera l’impasto e la sua lievitazione. E’ chiaro a tutti spero che stiamo attuando 3 o 4 processi chimici distinti in un solo colpo. Eccedere da un lato potrebbe annullare un impasto; quindi state umilmente nei limiti delle dosi indicate. I condimenti inoltre sono molto meglio sul pane sfornato, alla fine. 🙂

La temperatura ambiente, il caldo generale e la luce possono alterare il risultato. Con la copertina del Lord ™ descritta prima, si stabilizza buona parte degli effetti.

Ora che il pane è stato sfornato, spezziamolo e pronunciamo la formula:
“Prendete e maginatene tutti… Offre la casa e Buon Appetito! 😉 “.

_Lord Hol Napult_

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This entry was posted on giovedì, Ottobre 22nd, 2015 at 21:29 and is filed under cucina, goodies, Ricetta, tecnologia, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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