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Il mondo dell’informatica sta cambiando, e con esso anche il rapporto della tecnologia con i suoi utilizzatori cerca di stringere legami sempre più confidenti.

Va da se che nel mezzo del cammin di nostra vita, prima o poi, si rende necessario acquisire uno strumento di input un pò più adatto alla nostra vita da gamer, programmatori, digitatori folli e ricercatori del verbo digitale.

E’ quindi arrivato il momento di aggiornare la nostra vecchia tastiera Microsoft o Logitech che sia con qualcosa di altrettanto robusto e magari retroilluminato. Eccoci quindi alla tastiera Vultech KM-900X di cui cercheremo di descriverne difetti e virtù.

Layout Italiano

Nonostante per la ricerca del mouse ci si metta l’imbarazzante tempo di 20 minuti, dove qualsiasi modello è comunque adatto alle nostre esigenze (salvo ricerche di oggetti mancini), per quanto riguarda le tastiere si pùò navigare per mesi prima di trovare un modello standard. Ora cosa si intenda per standard non è del tutto chiaro, ma indicativamente la tastiera in oggetto deve avere un layout Italiano e magari qualche tasto multimediale e ovviamente una piacevole retroilluminazione omogenea.

Questo tre piccoli dettagli riducono i risultati attendibili di una qualsiasi ricerca su Ebay a qualcosa di molto ma molto più limitato. La tastiera formattata con:

  1. Layout Qwerty Italiano
  2. Retroilluminazione monocolore (non quegli orrendi arcobaleni di adesso)
  3. Qualche tasto multimediale
  4. Un tasto invio con accanto il carattere “ù”
  5. Un backspace lungo
  6. Le frecce sulla destra separate dalla sezione “Canc/End/Pause”
  7. Nessun altra stranezza di sorta…

Questo è ciò che si definisce tastiera Standard.

Ora filtrando e leggendo recensioni, sono infine precipitato sul modello in titolatura, unico rappresentante a mia veduta che rientrasse nelle specifiche richieste. Certo, le tastiere in alluminio con la scritta “meccanica” sono il nuovo prototipo di Trendy Keyboard, ma quando iniziate a digitare dei caratteri americani laddove vi sareste aspettati dei caratteri differenti, allora ogni divertimento svanisce.

Bene o male siamo tutti al giorno d’oggi digitatori folli per questo o quel motivo. Gli esemplari di esseri che premono con forza usando un dito alla volta si stanno risicando ad un numero significativamente basso. Abbiamo tutti insomma una mappatura mnemonica delle posizioni di ogni tasto che ci permette di scrivere senza osservare mai la tastiera. E questo ci taglia fuori dalle mappature americane attualmente in gran presenza ad ogni tastiera venduta online.

Alla fine con questa come ti trovi?

Ho iniziato il mio percorso con la Vultech nella speranza di trovare la tastiera che soddisfi i famosi requisiti. Su carta in effetti filava tutto liscio, ma ricevuto l’oggetto e iniziato il test è subito saltato fuori il problema numero 1. La digitazione veloce pretende una certa sensibilità dei tasti, e questa sensibilità se non viene garantita vi farà scrivere pezzi come questo: “La dozeletta vie dalla campaga in sul calar dl sole”. Salvo che siate su un’interfaccia di mediazione degli SMS, dove il limite di 160 caratteri andava rispettato, e salvo che il vostro destinatario non abbia un cervello compensativo, questo risultato non è accettabile.

La Vultech gode del famoso controllo qualità italiano, e infatti l’inizio è stato tragico. Non alle prime armi su questa problematica ho subito tolto il primo tasto incriminato, che nel mio specifico caso era la “N”. Seguito poi da ” ‘ “, “H”, “Backspace” e cosi via.. immaginate comunque la seccatura.

Ad ogni modo la meccanica che si presenta è la seguente:

Abbiamo un tasto piuttosto alto che preme su una “tettarella” di gomma siliconica. La pressione chiude il circuito e innesca il tasto. Peccato però che queste gomme tendano ad essere disomogenee tra loro e talvolta a non trovarsi esattamente nella posizione richiesta.

Spessoriamo a volontà

L’unico rimendi efficente che abbia trovato al giorno d’oggi per sistemare la sensibilità dei tasti è quello di spessorare con quadratini di nastro la parte inferiore del tasto in modo che la gomma venga schiacciata più facilmente dalla pressione del tasto con lo spessoramento.

Il kit di sopravvivenza per eseguire questa operazione è il seguente:

Occorre:

  • Cacciavite nastrato in testa per non rovinare i tasti limitrofi quando si forza l’estrazione di un tasto da spessorare
  • Nastro e Forbici per creare i quadratini di spessoramento.

Questa operazione, seppur azzeri completamente l’entusiasmo verso la vostra nuova tastiera dovuto alla delusione di non riuscire a digitare bene, è in realtà fatta anche a livello industriale dai controlli qualità, applicando diversamente da noi, dei nastri pretagliati appositi. Quindi nulla di strano. Almeno salviamo la nostra salute digitale dalla pazzia di perdere caratteri ad ogni battitura…

Bel difetto, ma mostrami qualche pregio!

La tastiera ha degli ottimi colori omogenei. Quando viene accesa i tasti si illuminano nella loro circonferenza ed anche nel tasto che rappresentano. Quando invece si spegne la retroilluminazione si vedono comunque distintamente le lettere sui tasti, particolare questo che nelle lunghe ricerche fatte in precedenza rappresentava un difetto delle altre tastiere retroilluminate.

I colori presenti sono tre, molto distinti e piacevoli: blu, rosso, viola.

E’ possibile passare da un colore all’altro con la pressione combinata dei tasti Vultech+Pausa. L’unico appunto è che cambierà tutto il colore tranne i led in alto a destra di “Num + Caps + Scr”. Quelli resteranno sempre blu se accesi. La tastiera fa anche un alone colorato della luce attualmente selezionata che risulta molto d’effetto sui fianchi destro e sinitro, quasi provenisse da un futuro tecnologico alieno.

I tasti sono tutti corretti?

Purtroppo no. Come vedete se prestate attenzione delle foto abbiamo dei difetti che la Vultech poteva anche sistemare. Bastava che copiasse una tastiera Microsoft dagli anni 2000 in poi…

Difetto 1: il tasto “punto” risulta uguale esattamente al tasto “virgola” (vedi foto). Ora va bene essere pigri ma due tasti con la virgola a chi servono?

Difetto 2: il tasto con la “E” dal 2000 in poi è consuetudine accompagnarlo con il tasto secondario di Euro “€” ottenibile premendo AltGr+E. Funziona anche con questa tastiera ma non è esposto. Peccato.

Difetto 3: accanto alla barra spaziatrice abbiamo 2 tasti ALT. Peccato che il tasto sulla destra sia un ALT GR, mentre la Vultech ha pensato di inserire lo stesso medesimo tasto. Nonostante questo il valore logico dell’ALT sulla destra è quello dell’ALT GR

Difetto 4: i tasti cigolano. La barra spaziatrice in particolare sembra vintage dal cigolare che fa. Nonostante questo per può essere premuta anche sui bordi e viene comunque digitato il carattere. Questa proprietà è abbastanza garantita su tastiere a escursione di tasto di 0.6mm, mentre bisogna stare attenti su tastiere dall’escursione di 0,3mm come per i portatitili.

Il Mouse è presente?

Certo! Eccolo qui. Del mouse non c’è molto da dire se non altro che è dotato anche di 2 tasti laterali aggiuntivi e del selettore di sensibilità prima della rotella. Dal sito Vultech è anche possibile scaricare un software di configurazione, ma non è necessario per un utilizzo normale. Sia tastiera che mouse godono di un cordino lungo e rinforzato per raggiungere le sedi USB.
EDIT: Purtroppo, testando il mouse, si ricevono dei movimenti fasulli dopo un po che viene utilizzato. Il cursore si sposta autonomamente per lo schermo e questo continua anche dopo aver soffiato la zona con sensore ottico. Diciamo che la qualità di quella parte li non è il massimo visto che tende ad accumulare polvere immagazzinandola internamente, ma a prescindere da questo c’e’ proprio un difetto di lettura ricorrente. Probabilmente si sporca anche internamente in qualche modo… peccato.

In conclusione è una buona tastiera?

Se tralasciamo gli svariati difetti segnalati sulla mappatura dei caratteri, del resto solo marginali in quanto la tastierà è comunque a layout italiano completo, dobbiamo però considerare il lavoro di spessoramento che è necessario prima di ottenere uno strumento configurato adeguatamente per la digitazione. Questo particolare potrebbe non essere alla portata di tutti. C’è poi una certa rumorosità media dei tasti. Del resto il feedback è piacevole e la digitazione avviene in modo abbastanza fluente. Infine l’escursione alta dei tasti e la loro robustezza la rendono adatta a chi digita comunque con una certa violenza. L’illuminazione è finalmente piacevole e omogenea, fornendo tre colori ben distinti.

Il tutto al prezzo indicativo di 32 euro compresa la spedizione, il che non è bassissimo ma nemmeno esagerato..

Voto complessivo: 6.5/10 (tastiera) – 4/10 (mouse)

Grazie per l’attenzione.

_Lord Hol Napult_

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This entry was posted on sabato, Gennaio 6th, 2018 at 22:40 and is filed under Riflessioni Digitali, Funny, goodies, Italia, tecnologia, USB, videogiochi. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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