1
Gen
2020

Placebo

   Posted by: lordholnapult    in eternità, Future, luce, notte, politica, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita

Viviamo in un mondo illusorio.

Vi siete mai chiesti se, per assurda ipotesi, vi chiedessero di abbandonare ogni cosa, ogni persona o familiare, persino la vostra identità, e ancor peggio, o meglio, la vostra memoria… se vi chiedessero di resettare tutto il vostro io, in cambio di una partenza nuova, da zero, fresca. Voi accettereste? Oppure no?

E’ vero, si perde tutto. E’ vero, non si sa nulla dell’indomani. Ma poniamo pure il caso che la vostra vita, l’intera vostra vita, sia una somma di esperienze negative, dove avete affrontato la falsità di molti, la decadenza dell’esistenza, e la perdizione dell’essere senza un Dio perchè, sinceramente, non vi va di credere alla disciplina religiosa imposta dal luogo dove risiedete, e che varia da luogo a luogo. Insomma, se quello che avete racimolato fosse, a conti fatti, un segno negativo, molto, moltissimo, infinitamente… negativo…

Accettereste un reset?

Il primo istinto di autoconservazione dell’ego vi porrebbe subito le seguenti domande: Chi fa il reset? E’ attendibile? E’ sicuro che poi non mi ritrovo schiavo in qualche paese povero? E’ sicuro che mi risveglieranno?

Autoconservazione.

Il codice di sopravvivenza ereditato dalla razza durante gli eoni. Se qualcosa mi fa male, me ne devo liberare. Se qualcosa mi fa bene, lo devo assolutamente conservare o ottenere…

Informazione.

Prima che io faccia qualsiasi cosa, fatemi vedere chi si è resettato come sta, che ruolo ha, dove è stato messo nella società, che cosa faceva prima e cosa fa dopo.. voglio sapere tutto. Voglio sapere prima di decidere… voglio sapere la verità.

Decisione.

Amici e parenti, io ho deciso di resettarmi… vi ringrazio per tutto ma questa è la mia scelta. Non so se ci vedremo ancora, ma se ci vedremo io non vi riconoscerò. Non prendetevela per questo. Vi voglio bene. Addio.

Oppure:

Ho deciso di non resettarmi perchè c’e’ ancora una persona che tiene a me, che mi vuole bene, per cui io rappresento qualcosa…

Placebo.

Non esiste un reset. Non si torna indietro. Qualsiasi reset è un illusione. Lo scontro con la realtà talvolta può essere durissimo, specie se intorno a noi ci siamo circondati di falsità.

La menzogna è un dolce cullarsi tra profumati e vellutati petali di rose, mentre sotto, le spine della realtà, attendono l’autunno...

Per esperienza, la razza umana predilige l’illusione alla realtà, se può. Non essere direttamente coinvolti in problemi, ma decidere e giudicare in modo comunitario, senza informazione e senza che il nostro meccanismo di autoconservazione sia minimamente messo a rischio, ci fa fare le scelte, sbagliate a prescindere, oppure prese da altri e indotte gentilmente nella nostra illusione… solitamente altri che “governano il mondo”. Il problema sorge, forse, quando non si può più nascondere la verità, come fosse polvere sotto un tappeto. Ma anche in questi casi, coloro che sono abituati o per meglio dire, assuefatti, a nascondere l’evidenza, accetteranno o rinnegheranno la realtà?

Mantenere lo “status quo”.

L’illusione, se sufficientemente sofisticata e piacevole, rappresenta qualcosa da mantenere. Chi ha potere ci illude, e noi accettiamo l’illusione. Dopo un po di tempo, tale illusione sarà la nostra verità. Il Mondo però gira per tutti i suoi abitanti in egual modo, a prescindere da quanti pretendano credere che non giri, o che giri solo un pò, o persino che sia l’universo a girare attorno al mondo. Le illusioni nella nostra storia sono una costante.

Essere informati correttamente, conoscere la verità, accettare la realtà, sono a questo punto degli aspetti che determinano la decisione dei singoli. Il contrario, determina la decisione di molti.

L’informazione, se attendibile, se verificata, soprattutto se vera, rappresenta l’unico strumento che abbiamo per non cadere ad un certo punto della nostra vita, sulle spine. L’informazione vera è fondamentale per scegliere coscientemente, altrimenti le nostre non sono scelte, sono illusioni. Sono placebo. Allora perchè tanta aggressività verso chi ci dice qualcosa che rappresenta il vero? Il rifiuto a prescindere. Il rigetto incontrollato dell’imprevista visione della realtà.

Se ad una forma di vita, viziata da troppo tempo, viene tolta l’illusione su cui risiedeva ogni giorno ed ogni notte, questa combatterà persino accanitamente per rinnegare e rifiutare l’evidenza di una realtà scritta da eoni, la realtà, fisica, primordiale, naturale, e irremovibile, del nostro pianeta.
Certe persone insomma, “non sono pronte per essere scollegate…” (nd. “The Matrix”).



“Anche sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. In modo che più volte, mentre chi fa male ottiene ricchezze, onori e potenza, chi lo nomina è strascinato in sui patiboli, essendo gli uomini prontissimi a sofferire o dagli altri o dal cielo qualunque cosa, purché in parole ne sieno salvi.”

GIACOMO LEOPARDI, I Pensieri (pensiero I)
https://it.wikisource.org/wiki/Pensieri_(Leopardi)

Epilogo

La verità da cui rifuggiamo, cercando illusioni, cercando placebo, é la seguente: la razza umana vive e pulsa sul pianeta Terra come ospite. Quando l’ambiente in cui vive risulta ostile o deleterio, è il patrimonio genetico di autoconservazione che dirige le nostre scelte più importanti. Ma noi nell’universo, nello spazio e nel tempo, non siamo che un frammento infinitesimale di nulla. Siamo un nulla per i pianeti, per i mondi esterni, per le galassie.

Accettare questo significa iniziare un percorso di ricerca della verità assoluta, diversa dall’illusione che ci fa comodo in quel momento. Ma siamo pronti a questo? Oppure dobbiamo per forza affidarci a qualche illusione? Forse perché vogliamo essere più di quel che siamo..

Se la nostra figura, o immagine reale, si pone però di fronte alla “lente vitale” di qualcuno, la nostra ombra diventa enorme, gigantesca, copre quasi tutta la superficie di luce per tale persona. E per quella persona, per quel frammento di nulla cosmico, rappresentiamo il tutto, o quasi. Essere un riferimento di fronte ad una piccola forma di vita, o grande che sia, ci fa sentire probabilmente compiuti. E questo è tutto ciò che le forme di vita anelano. Essere compiuti.

Noi siamo qualcosa se, e solo se, rappresentiamo qualcosa di grande per qualcuno. In generale, nell’elemento macrocosmico dell’universo, invece, non saremo mai nulla. Siamo il peso vivo per le persone della Terra, laddove l’universo parla di massa. Potremo essere ricchi o poveri, padroni o schiavi, tiranni o re, potenti o ignorati da chiunque, ma per lo spazio saremo e resteremo per sempre un microscopico puntino di polvere trasparente che dura il battito di un ciglio negli eoni che si susseguono. E il nostro operato non sarà mai e poi mai fonte di alterazione di una qualsiasi energia macrocosmica. Siamo il nulla.

Se invece si scende sul nostro piano, nel nostro tempo, nel nostro sistema, e nella nostra ristretta e minimalistica cerchia di conoscenze e relazioni, allora li, e solo ed esclusivamente li, può anche darsi, senza alcuna garanzia, che la nostra esistenza e il nostro essere contino per qualcuno, un poco, un tanto, un nulla o un tutto.

Viene quindi da chiedersi, è giusto resettare la propria vita per cercare di rifare ciò che siamo, cercando di essere in qualche modo meglio di prima? O forse bisogna in ogni caso rendere conto delle proprie azioni, positive o negative che siano, ed accettare le conseguenze?

A prescindere da questo, per l’universo saremo sempre un nulla, ma per coloro che ci ascoltano ed osservano, probabilmente, siamo talvolta l’unica forza che spinge ad andare avanti. Di fatto, un tutto. E questa volta, senza il bisogno di alcun Placebo.

_Lord Hol Napult_

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This entry was posted on mercoledì, Gennaio 1st, 2020 at 10:10 and is filed under eternità, Future, luce, notte, politica, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

One comment

Anonimo
 1 

Complimenti un articolo che vale la pena di essere letto e prendersi un po’ di tempo per riflettere

Maggio 29th, 2020 at 08:16

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