Archive for the ‘notte’ Category

Siamo già nel 2024, e nessuna correlazione è stata ancora ufficializzata a collegamento tra le numerosissime morti improvvise e le vaccinazioni covid19.

Evidente è l’ecatombe.

La fascia d’età colpita oggi è quella dei cinquantenni e sessantenni, con il coinvolgimento inferiore, ma perenne, di tutte le età.
Sopra, lo sterminio c’è stato, ma a nessuno importa indagare una serie di morti di 70 anni.

Ora, senza più sperare in dichiarazioni delle parti ufficiali, la verità dilaga sotto agli occhi di tutti coloro che la vogliano vedere.

Resta solo da capire una cosa:
Cosa diremo ai bimbi orfani di una guerra mai dichiarata, che gli ha rapito uno o addirittura entrambe i genitori !?
Cosa gli verrà detto sui motivi del perché vennero lasciati in balia degli eventi, in un mondo rivelatosi più infame di ogni peggiore incubo?
E chi si curerà di loro? (E che uomini e donne diventeranno?)

Lo chiedo perché, davvero, non lo so.

Quello che so, è che alla morte di un genitore, sulle frasi di commiato, lo rimpiangono sempre uno, due, tre, quattro, cinque, sei figli! Lo rimpiangono e non avranno mai più la figura di riferimento che gli occorreva, per diritto, in tutta la loro vita.

E cosa gli si dirà loro? Gli si diranno le solite bugie per bambini? Quel genere di bugie che un genitore dice ai propri figli per nascondere la propria incapacità? O la vergogna delle scelte sbagliate, nel momento di massima pericolosità, laddove occorreva un coraggio a lungo decantato?

Oppure gli si dirà la verità, nuda e cruda, lasciandoli sgomenti su come l’intera razza umana si sia lasciata sfuggire tutto ciò che conta, come libertà, diritti, futuro, vita… E per cosa? Per futili motivi? Soldi? Potere? Paura?

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8
Nov
2023

Il premio della Pazienza e dell’Obbedienza

   Posted by: lordholnapult

Ragazzi,
anche spulciando a fondo, di Voi non ne salvo uno. Poco o nulla rimane da dirsi, se non che Vi meritereste il premio della pazienza e dell’obbedienza, che io rifuggo.

Certo è, che se scolpissero sculture d’obbedienza sull’uscio delle case, dei posti di lavoro, delle scuole e di quant’altro abbia una qualsivoglia gerarchia reverenziale, Voi tutti, assolutissimamente quanto assoluto è il diritto di respirare ad ognuno concesso, sareste forma primeggiante di tale scultura, incisi nella pietra miliare e abbozzati già dalle prime scalpellature.

La Vostra pazienza, ed ubbidienza, é talmente estesa che, aihmè, spesso mi terrorizza, e tanto basta per farmi andare, ormai cautamente, tra le vie dei borghi, pesando ogni passo ad ogni nuovo angolo… ed ogni parola per ogni indesiderato saluto.. Finchè sfiancato, non accetterei spavaldamente ogni rischio.

E semmai un giorno, coloro che Vi lusingano a parole, e vi edulcorano, e si congratulano per Vostra e solo Vostra pazienza ed obbedienza, sempre con gentile verbo, Vi chiedessero finanche, di poter abusare d’un Vostro bimbetto, ma non certo alla maniera dei porci nel fango, bensì con la tipica “gentilezza e pacatezza”, che si confà tra genti educate, o ecclesiastiche… Ebbene, non mi stupirei, se Voi, con pazienza e reverenza, glielo concedesse col sorriso. E serata di compagnia la nominereste al vostro frugolo. O di dovere, se a minor inganno. O di bisogno sociale.

Certo queste, sono lusinghe ancora in divenire.
Non dimentichiamo però quelle già avvenute, quelle in cui, per un editto lorenziniano, o per ricatti d’asilo pubblico, già limitaste ogni Vostro barlume di ragionamento, volgendo a qualcosa di più simile alla cieca fede, o a fioca fiamma, che non alla luminosa ragione. Eppure tutto comincia laddove il dubbio dovrebbe accentuarsi, invece che dileguarsi. Che senso può mai avere l’illusione di una protezione esclusivamente personale, semmai si potesse misurare in qualche maniera, per di più forzata da sospettosi termini di legge, a leva di un ricatto d’accesso nella collettività, passando per fragili nascituri altrimenti relegati altrove, come randagi. Non sarebbe forse, come pulir lo sterco della propria stalla, per poter accedere ad riunione comunale? E già troverei più senso in quest’ultima ipotesi se non fosse che lo sterco andrebbe aggiunto, non levato. Eppure tutto è stato compiuto, sui più piccoli e indifesi, con tutta la Pazienza ed Obbedienza della mano Vostra. Era pur semplice capire, sospettare, sviscerare il puzzo del compromesso, il meschino interesse, per comprendere un intento prettamente economico e folle, della mano Loro.

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8
Set
2023

La “pandemia” Covid-19 non è mai esistita (dati ISTAT)

   Posted by: lordholnapult

Dopo tre anni dal famigerato 2020, sono finalmente usciti i dati ISTAT che documentano con puntualità le cause di morte della “pandemia Covid-19” e di tutte le altre cause di morte.

La famigerata “pandemia” per la quale circa 60 milioni di italiani sono stati segregati in casa frustrati da leggi liberticide, era in realtà solo una psico-pandemia. Ce lo dicono i morti e per quanto ne so io, i morti non mentono mai.

Scaricando i dati dal portale ISTAT si evince che:

I morti COVID in Italia che hanno provocato il lockdown di 60 milioni di persone nel 2020, sono nientepopodimeno che:
** 78.408 **

78 MILA , CHE PIACCIA O NO, NON SONO UNA PANDEMIA!!!

Se ancora avete difficoltà nel comprenderlo, considerante che i morti per problemi al “sistema circolatorio” nel 2020 (quindi lo stesso anno) erano: 226.389 (quasi 3 volte tanto)

E per tumori? 177.000 (più di 2 volte tanto)

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“Play audio for full immersion reading – Mist of Misery – Absence – Euthanasia

LE CLASSI SOCIALI 2023

Oggi abbiamo capito, la razza umana tratta se stessa a vari livelli, e tutti degeneranti.
In alto ci sono i totalitaristi: vedono tutti come del bestiame. La loro preoccupazione è gestirlo senza che lo stesso interferisca. Necessario per fare questo è mantenere le masse nell’estrema ignoranza e conferire, comunque, una mediocre agiatezza.

Se si pensa a questo, è proprio come gestire dei conigli nel pollaio.
Le genti, per esempio, non hanno diritto ad avere un cielo senza scie chimiche. I capi devono poter fare tutti gli esperimenti che vogliono, senza essere infastiditi. Bario e alluminio, spruzzati ogni giorno, pare che acquietino le folle (oltre a renderle deboli di salute).

Se i capi decidono che le masse vanno vaccinate, sia essa una pratica che riduce la popolazione o la trans-umanizza con nanocircuiti mai dichiarati, le masse devono obbedire. È come l’allevatore che mette il chip o l’etichetta alle sue bestie, e di tanto in tanto, ne ammazza una per festeggiare la domenica. Se un allevatore decide che un certo animale vada castrato, fisicamente o chimicamente, cosi farà. Decide anche se lasciarlo “libero nei pascoli” o “libero in un recinto elettrificato”. Del resto, si basa sulla consapevolezza che il singolo non lascerà mai il gruppo.

Ora pensate: anche le signorine incipriate pseudo-influencer, che mostrano i propri gattini sui social, hanno probabilmente vaccinato e castrato il loro animale. Sembrano innocue, ma non lo sono.
Alcune lo fanno senza cognizione di causa, gli hanno detto che cosi era giusto, e ripetono il compitino per “non allontanarsi dal gruppo”. Altre diranno che lo fanno ovviamente “per il bene dell’animale”, giammai per avere un animale più mansueto e, per cosi dire, più comodo da allevare.
Riguardo la vaccinazione, ne loro, ne altri, ne il veterinario stesso, sanno esattamente cosa stiano iniettando, e di contro, mai verificheranno se l’inoculo produca l’effetto sperato. Sarebbero costi aggiuntivi.. no? Tutti si limitano a dire: “Tutto ok, fatto”, ed è grazie a questo atteggiamento che gli organi di controllo possono dormire sonni tranquilli. Riguardo la castrazione, invece, è ovviamente invasiva e disabilitante immediatamente.
Giammai quindi dichiareranno di fare questo o quello, per un proprio personale tornaconto “gestionale”. Gli animali si sa, hanno quella “brutta propensione” a seguire tutti i loro istinti primordiali ed a vivere la loro vita. Quindi vanno “gestiti”. Confrontate un gatto randagio con un gatto da appartamento e la differenza sarà latente.

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5
Lug
2023

La parabola del ricco

   Posted by: lordholnapult

Viveva tempo fa un ricco signore, ma talmente ricco, che il suo capitale era in tre banche. Era anche persona temuta e austera, persino spietata con chi aveva a che fare con lui, ma questo ora non conta.

Insomma, questo signore, un giorno, morì.

I parenti tutti, appresa la notizia, decisero di preparare un grande funerale, con tutte quelle cose che un grande funerale ha.

Vedendo che c’erano ancora infiniti soldi, e volendo omaggiare il caro parente defunto, decisero di fare una grande bara indorata, e addobbarono a crisantemi e rose ogni cosa.

Ma i soldi erano ancora tanti, e volendo celebrare appieno la sua ricchezza (da vivo), decisero che era giusto mettere un po di soldi assieme a lui nella bara.

Non sapendo come disporli, e non volendo rischiare che qualcuno se ne appropriasse, decisero che l’unica via era quella di arrotolarli, e ficcarli su per l’ano. Presero quindi una bella mazzetta da 100 denari, la arrotolarono bene bene, e un addetto con camice e guanti in lattice, gliela ficcò su.

E puff… Uno sfiato odorifero soffiò fuori tutte le banconote, facendole volare per la stanza.

Basiti, presero allora un’altra mazzetta, la arrotolarono bene bene, misero un elastico ben stretto, e riprovarono.

Puff… La mazzetta fece la fine della precedente e tutti i soldi volarono in giro.

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3
Giu
2023

É già tanto..

   Posted by: lordholnapult

Tanti tonti tutti attenti
Tendon tutti ad una tenda
Tonda, tanta e rosso tinta
Tiene tutti i tanti tonti
É già tanto se s’intendon
delle tende rosso tinte,
Tanto tende a tuttotondo
Chi si intende a questo mondo.

_Lord Hol Napult_

8
Gen
2023

La via della Consapevolezza

   Posted by: lordholnapult

Play for full immersion reading..

Gli anni che sono trascorsi, hanno reso significativa ogni perplessità ed ogni dubbio che durante tutta la nostra vita abbiamo maturato.

Giorni passati a cercare di capire perché eravamo gli ultimi della fila dispari, gli asociali del gruppo del calcio, gli stravaganti con la testa tra le nuvole.. insomma “i diversi”.

Giorni che non ci hanno mai ritornato una risposta compiuta e soddisfacente, ma hanno solo decretato una marcata differenza tra noi e il resto del gruppo…

E quei giorni, non senza ferite, ci tornano alla mente quando vediamo, a fronte “del percorso”, ciò che è stato e ciò che molti hanno creduto di fare, forse nel loro interesse, ma che noi non abbiamo, in coscienza, fatto.

La nostra stravaganza e divergenza ormai formata da mille episodi precedenti, non ha nemmeno avuto necessità di chiedere il permesso nel dissociarsi, nuovamente, dalle decisioni di gruppo.

Il Sacrificio – passo 1 di 3

La prima fase del percorso prevede la sofferenza. L’isolamento stesso è la sofferenza dal goliardico chiacchiericcio di un gruppo. Accompagnata da tecniche di repressione tipiche del carceriere malato nei confronti del condannato a morte, ovvero eccessive e inutili, ma rivelatrici della demenza diffusa in ogni ambiente.

Il sacrificio procede intaccando parti della nostra vita che consideravamo ermetiche, o , insomma, protette da bastioni e mura rinforzate. La lama entra profonda durante la fase del sacrificio e penetra fino a incidere altrettando profondi solchi nella carne. La coreografica mattanza si accompagna con le urla esaltate e starnazzanti dell’avido grido umano, assetato di sangue per sangue, di violenza per violenza, cercando nel prossimo la soppressione che ognuno, nessuno escluso, ha subito in forme e modi differenti. La domanda è: “vediamo se soffrono come ho sofferto io”.

Nel sacrificio si pena anche l’annebbiamento di ogni prospettiva. Non si vede luce alcuna in fondo al tunnel. Non si conosce conforto. Solo l’oblio di coloro che procedono verso un destino certamente nefasto.

L’Isolamento Interno – passo 2 di 3

Successivo ai colpi di frusta, subentra lo stato mentale di isolamento. La faccia annaspa nel fango mentre la pioggia scroscia battente e le energie svaniscono; solo il dolore graffia i pensieri, pretendendone l’esclusivo dominio. Il progressivo esterno penetra nella mente e procede verso pareti e camere del castello interiore che non sapevamo di avere; angoli sconosciuti dell’animo umano.

Il vuoto, creatosi intorno al diritto di vivere in una sorta di pace dovuta per divina concessione, viene frantumato in mille pezzi, che si spargono tintinnando lungo tutte le lastre di marmo dell’immenso salone azzurrino del nostro tempio.

Lentamente le orecchie non odono più. Gli occhi non vedono. L’olfatto non analizza oltre. Si crea il vuoto, e il dolore evapora in uno stato di trance tipica del guerriero prima dell’ultima battaglia, e della morte certa. Nulla conta più tranne la volontà di resistere ad un destino che non ci appartiene, e di fare l’unica scelta che ci viene concessa. L’unica forse, che cambia le regole dell’universo per riverberi e riverberi eterni, che viaggeranno negli eoni. Per il resto lo stato di trance sembra essere pura concentrazione di forza di volontà. Una fiamma discreta come luce, ma rovente e furibonda. Essa alimenta solo gli organi vitali e dimentica tutto il resto.

Durante l’isolamento il tempo scorre, gli eventi si susseguono e si complicano, ma nulla ci infligge più del dolore che abbiamo accumulato. Per il male, il tempo ha un costo, ed elevato. Questa la nostra via di uscita per continuare, sotto alla pioggia della più buia delle notti, a sollevare lo scudo e mantenere le mura della battaglia.

La Consapevolezza – passo 3 di 3

Le ferite si stanno cicatrizzando ma resteranno per sempre visibili. Le persone, il mondo, i suoni, i colori, le informazioni che fluiscono nell’etere, e tutto ciò che alimentava la nostra vita e la rendeva unica, ora hanno un bagliore diverso. Il cambiamento interiore muta ogni tonalità rivelando nuove sfumature e oscurandone altre.

La battaglia di resistenza, perdurata non so quanto tempo, e le ferite di corpo e anima, di cui sentiamo ancora il dolore e la stanchezza, alterano forzosamente ogni nostro nuovo pensiero.

La via della consapevolezza mostra la nuda verità delle cose, filtrata e raffinata da ogni inganno e illusione che la razza abbia imbastito prima di proporla. Le debolezze a cui si poteva cedere ma non si è voluto cedere, si accumulano in un sacco chiamato coscienza risultando infine leggeri, come leggere sono le colpe di chi segue il proprio cuore e le proprie virtù.

Il disegno del male è ormai svelato in ogni sua forma e meccanismo, invadendo con bagliori di luce bluastra le ombre della paura. E quindi vanificandola…

Ora le lance in arrivo vengono afferrate quasi senza sforzo, e impiantate in un balletto noioso all’interno del terreno. Come se non si fosse nemmeno più infastiditi dai colpi avversari.

E ora si osserva, con sguardo sereno e deciso, il vero demone che stava di fronte, studiando ogni sua mossa per il grande contrattacco. La via della consapevolezza non è priva di strascichi. Saremo per sempre diversi e vedremo per sempre ogni cosa in modo diverso. Non ci sono dubbi su questo. Ma questa diversità da completezza a ciò che abbiamo sempre saputo di essere, alla nostra diversità maturata fin dall’infanzia, alle nostre incomprensibili scelte di una vita.

Forse trattasi di unicità dell’essere che percorre il creato.

Il demone non può colpire un guerriero che prevede le sue mosse, o a cui il suo artiglio non provoca ormai alcun dolore. La consapevolezza di essere una parte integrante dell’universo e per questo ricca del sentore proveniente dai propri avi e dalla forza della propria genesi, rende tutto il resto un puerile subbuglio di piccole creature all’interno di un “Terrarium” dal tappo chiuso. Sebbene vi percorriamo in esso le lande che ci competono, il nostro spirito ora sa volare oltre, e vedere lontano, abbandonando le limitazioni del corpo e osservando “il tutto” da una prospettiva differente.

La via del guerriero è completa. Guardiamo indietro, certo, e con animo pesante e pieno di dolore, ma non possiamo soffermarci a lungo così, in quanto quella, non è la direzione che abbiamo intrapreso…

_Lord Hol Napult_

Buongiorno viandanti dagli scarponi usurati,

la guida che vi apprestate a leggere vi fornirà tutti gli strumenti necessari alla pianificazione e mappatura di una passeggiata qualsiasi sul territorio italico (e non solo!), con valutazione della difficoltà del percorso, l’identificazione dei luoghi di interesse da visitare, e la creazione finale di una mappa stampabile, da avere a portata di mano durante il tragitto. E’ quindi utile per chi vuole approfondire le proprie capacità di orientamento e cartografia.

Parleremo di un outdoor su sentieri montani già battuti (hiking/trekking) e già documentati, ma incrociato con l’identificazione di grotte (per esempio), o di scorci che qualcuno ha fotografato su GoogleMaps e che volete rivedere dal vivo…

E questo perché nel fitto dei boschi o durante una faticosa camminata, non sempre si riesce a comprendere che, di lì a pochi passi, potrebbe esserci qualcosa di veramente interessante da vedere.

Documentandosi prima si può produrre, anche grazie a questa guida, una mappa di tutto rispetto con tutto ciò che vi potrebbe interessare durante l’escursione!

Ovviamente, solo strumenti gratuiti e qualche trucco speciale!

La guida e’ divisa in:

  • FASE 1 – Creazione del tragitto principale
  • FASE 2 – Arricchimento della mappa
  • FASE 3 – Alterazione del file GPX con i Waypoint personali
  • FASE 4 – Stampa della Mappa arricchita (su PDF)

Esplorare il territorio e identificare il Rifugio, Monte, Bosco o Luogo che si vuole raggiungere…

Attraverso qualsiasi risorsa, dovreste a questo punto identificare il luogo in cui volete fare la passeggiata. Magari ne avete sentito parlare sui social, o magari ve ne ha parlato un amico.
Identificato il posto, verifichiamo come raggiungerlo, e se rientra nelle nostre tempistiche, procediamo alla creazione del percorso. Tutto ovviamente parte dalla strada dove parcheggerete la macchina, quindi quel luogo da qualche parte dovrà avere un paesino limitrofe dove lasciare il veicolo o uno spiazzo apposito.

FASE 1 – Creazione del tragitto principale

fatmap.com

La prima cosa da fare per creare un tragitto di hiking è usare un programma che mappa i sentieri montani. Ce ne sono molti, ma questo è quello che suggerisco in quanto consente di avere una bellissima mappa tridimensionale da esplorare, in modo scalabile, più la funzione di esportazione del tragitto e una APP per cellulare da cui recuperare i propri tragitti:
FATMAP – https://fatmap.com

Operazione necessaria è ovviamente la Registrazione, con cui si abilita la possibilità di “salvare i propri percorsi” (su questo aspetto non mi dilungherò). La registrazione è gratuita e offre molte funzioni base più che sufficienti per fare tutto.

FATMAP – Visuale 3D scalabile

Inserite il nome del paesino o del monte che volete esplorare e iniziate a visionare l’area.

Semplicemente tendo premuto il tasto destro del mouse sarà possibile manovrare la mappa per osservarne la pendenza. Fantastico. Con la rotella del mouse invece si zooma.

FATMAP – “Create a waypoint” sopra Casa vostra

Icona di Waypoint

Il primo punto che vi consiglio di fare è identificare dove abitate e creare un waypoint proprio sopra casa vostra. La mappa 3D è molto bella, ma un riferimento a dove abitate vi darà sempre la previsione di quanto dista il luogo che volete raggiungere da casa vostra. Col tempo creerete altri tragitti e quel waypoint vi tornerà utile per comprendere se un percorso è fattibile o meno, per gite di mezza giornata.

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1
Mag
2022

É tempo di cambiamenti interni

   Posted by: lordholnapult

LOTR – Arwen’s (vocal and theme)

L’allineamento lunare è avvenuto. I cieli sono inquieti. Un turbine di energie macrocosmiche ha preso un nuovo moto, una nuova direzione. Forti cambiamenti che irradiano irreversibili mutazioni, nello spazio, nel tempo, nell’anima.

Il cielo cupo e irrequieto comincia il suo moto circolare. Grosse nubi scure pervase da lampi e lunghi tuoni scagliano sulle rocce una tempesta furibonda. Mari agitati si increspano con onde alte come cattedrali, mentre gli antichi abitanti degli abissi si destano. Nel vomitorio di violenze naturali, fisso e immobile sulla cima del dirupo, veglia l’antico.

In una vestaglia di cenci sbattuta dai venti come fosse finissima seta, mentre acqua e oscurità tentano di destabilizzare quell’anomalo equilibrio, egli medita, egli trascende. La danza delle mutazioni non permette capisaldi nel suo astratto dipinto, e la sua violenza sembra essere tanto crescente quanto marmorea si erge la sua figura.

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6
Mar
2022

Essenza

   Posted by: lordholnapult

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Il cursore lampeggia insistente sullo schermo verde.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Per giorni, per anni, per decadi… lui lampeggia. Sempre. Alla stessa maniera. Con frenetica frequenza.

Un filo d’erba trema sotto alla brezza di un venticello.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Il vento si alza, e lui si china, tremulo, nervoso, resiliente. Il vento lo accarezza sempre. Ed egli si piega, e ritorna in posizione.

Una goccia, nella grotta, eccheggia, tra la pozza e l’angolo in cui risiede.
Decine di volte, migliaia, centinaia di migliaia.
Per giorni, per anni, per decadi… la goccia cade dalla stalattite e si schianta in una piccola pozza. Lo fa di continuo. Irrefrenabilmente. Scivola, raggiunge il limite, si estende, fino al limite, e poi si lancia libera nel frammento di tempo che gli è stato concesso. E infine si distrugge, in un mare di gocce che sotto l’attendono.

E poi il silenzio.

Un frammento minimo di tempo che intercorre tra il completamento di un ciclo e il ripetersi del prossimo, simile, mai uguale, movimento, piegamento, lampeggio. Nel silenzio i circuiti riavviano il disegno di cristalli luminosi. Nel silenzio il filo d’erba torna ad ergersi. Nel silenzio, piccoli percorsi di acqua ricompongono la goccia.

Tutto è ordine e disordine allo stesso tempo. Tutto si ripete, e si ripristina per ripetersi ancora, uguale ma differente.

E quei frammenti di attimi, tra un completamento e il ripristino, consolidano il tempo. L’inarrestabile e progressivo erodersi degli eventi di fronte al turbine cosmico che muove ogni cosa da origini immemori. Attimi volatili ed effimeri come piume, ma solidi e irremovibili come pietre. L’incalzante e irreversibile protrarsi dei cicli cosmici. Secondi, minuti, ore, anni, decadi, o solo piccole semplificazioni che esseri organici tentano di dare a ciò che uno schema non ha mai fornito.

Comprendere che siamo anche noi tempo, è comprendere che siamo effimeri per tutta la durata della nostra esistenza. Ed anche roccia per il conseguente avvicendarsi delle cose.

Che cosa siamo infine nella riluttanza di queste ere, così caotiche e disgreganti?

Forse, siamo solo polvere di stelle.

_Lord Hol Napult_