Distanziamento sociale.
Distanziamento…. sociale.

Probabilmente sociale significa che uno guarda dall’alto le persone e queste sono per lui “la società”, e quindi impone il “distanziamento sociale”.

Quindi c’è qualcuno in alto che dai suoi lucidi vetri d’ufficio e dalle la sua scrivania laccata vede la società… Laggiù..nel caos… e la distanzia.

Beh, se si fosse trovato in strada e si fosse considerato “uomo della società“, magari, l’avrebbe chiamato “distanziamento a vista” oppure “distanziamento interpersonale” oppure “distanziamento individuale“.

Invece no, è “sociale” quindi c’è qualcuno là in alto che ti osserva .. E per lui rappresenti la società quindi il suo distanziamento è sociale.

Avrebbe voluto chiamarlo “distanziamento ovino“, ma non tutti l’avrebbero presa bene.

O magari si sentiva già distanziato di suo, si sentiva.. solo. Solo al punto di odiarla questa società e quindi di imporle un distanziamento dal freddo del suo ufficio, in cima al grattacielo. Solo così tutti avrebbero sofferto ciò che fa soffrire lui: il distanziamento. E solo cosi una sua piccola vendetta avrebbe avuto luogo.

Certo, fatto il delitto occorre un esca: niente di meglio che il COVID-19, detto anche Covid 0,14% (tasso di letalità – fonte OMS 2020-10).

Se il termine nasce dall’alto di un palazzo allora è alquanto strano. Distanzio la socialità… mah… un po’ come dire:
“Fate SESSO REMOTO“; ma se uno fa sesso, come fa a farlo da remoto?
È un po’ come dire “termovalorizzatore“, che è una bella parola dolce, invece che “inceneritore di rifiuti e generatore di nanoparticelle invisibili e altamente tossiche”…. è un po’ come dire “missione di pace” dove alla fine sono i civili locali che si beccano l’esplosione da n kilotoni e, li intorno, casualmente, ci sono giacimenti di petrolio. E qui la “pace” viene po meno…

Quindi loro applicano il distanziamento, che di fatto è una violenza, ma non vogliono che vi allarmiate , e quindi ci mettono il “sociale”. Un sociale che rende tutti un po’ più docili; alla fine si tratta di qualcosa di sociale… Sociale va bene, Sociale “is good”.. no?

E quindi avanti cosi.. impongono anche la “mascherina” che avrebbe un altro effetto se fosse chiamata “bavaglio soffocante che provoca ipercapnia, ecc ecc”. Dopotutto nemmeno “maschera facciale” andava bene perché non comprende tutta la faccia, ma solo tre quarti, e quindi una piccola maschera, una mascherina, qualcosa di piccolo.. un diminutivo, che vuoi che sia, e tutto si accetta più volentieri (ndr: Tranquilli che se non avessimo avuto gli occhi in prossimità, il bavaglio sarebbe stato completo..).

Insomma, l’arte di mettercelo nel culo con una piccola pre-scossa cerebrale che ci tramortisce e addolcisce, passa molto per le parole. Distanziamento sociale, mascherina, “tutela della salute pubblica”, missione di pace, accoglimento immigrati... chissà quante verità opposte e tremende nascondono queste parole, chissà quanta omertà richiedono per essere utilizzate…

E così, parola dopo parola, “ina dopo ina”, questo 2020 mostra il volto di un carnefice oscuro, crudele, potente, e subdolo al contempo. E mi sa che ci ritroveremo (di nuovo) in catene in men che non si dica.

Un altro esempio? “Andate in bagno a liberarvi finalmente di corpo.”
Se non realizzaste di essere stati mandati a ca**re, non sarebbe cosi brutta come frase.

Senza offesa ovviamente! Sono solo esempi.. sono solo folli riflessioni, anzi, sono solo… parole.

_Lord Hol Napult_

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