Ragazzi,
anche spulciando a fondo, di Voi non ne salvo uno. Poco o nulla rimane da dirsi, se non che Vi meritereste il premio della pazienza e dell’obbedienza, che io rifuggo.

Certo è, che se scolpissero sculture d’obbedienza sull’uscio delle case, dei posti di lavoro, delle scuole e di quant’altro abbia una qualsivoglia gerarchia reverenziale, Voi tutti, assolutissimamente quanto assoluto è il diritto di respirare ad ognuno concesso, sareste forma primeggiante di tale scultura, incisi nella pietra miliare e abbozzati già dalle prime scalpellature.

La Vostra pazienza, ed ubbidienza, é talmente estesa che, aihmè, spesso mi terrorizza, e tanto basta per farmi andare, ormai cautamente, tra le vie dei borghi, pesando ogni passo ad ogni nuovo angolo… ed ogni parola per ogni indesiderato saluto.. Finchè sfiancato, non accetterei spavaldamente ogni rischio.

E semmai un giorno, coloro che Vi lusingano a parole, e vi edulcorano, e si congratulano per Vostra e solo Vostra pazienza ed obbedienza, sempre con gentile verbo, Vi chiedessero finanche, di poter abusare d’un Vostro bimbetto, ma non certo alla maniera dei porci nel fango, bensì con la tipica “gentilezza e pacatezza”, che si confà tra genti educate, o ecclesiastiche… Ebbene, non mi stupirei, se Voi, con pazienza e reverenza, glielo concedesse col sorriso. E serata di compagnia la nominereste al vostro frugolo. O di dovere, se a minor inganno. O di bisogno sociale.

Certo queste, sono lusinghe ancora in divenire.
Non dimentichiamo però quelle già avvenute, quelle in cui, per un editto lorenziniano, o per ricatti d’asilo pubblico, già limitaste ogni Vostro barlume di ragionamento, volgendo a qualcosa di più simile alla cieca fede, o a fioca fiamma, che non alla luminosa ragione. Eppure tutto comincia laddove il dubbio dovrebbe accentuarsi, invece che dileguarsi. Che senso può mai avere l’illusione di una protezione esclusivamente personale, semmai si potesse misurare in qualche maniera, per di più forzata da sospettosi termini di legge, a leva di un ricatto d’accesso nella collettività, passando per fragili nascituri altrimenti relegati altrove, come randagi. Non sarebbe forse, come pulir lo sterco della propria stalla, per poter accedere ad riunione comunale? E già troverei più senso in quest’ultima ipotesi se non fosse che lo sterco andrebbe aggiunto, non levato. Eppure tutto è stato compiuto, sui più piccoli e indifesi, con tutta la Pazienza ed Obbedienza della mano Vostra. Era pur semplice capire, sospettare, sviscerare il puzzo del compromesso, il meschino interesse, per comprendere un intento prettamente economico e folle, della mano Loro.

Ciò che chiedete, in fondo, altro non è che una giusta scusante, che faccia di Voi dei benedettissimi o dei predilettissimi, dallo Stato o da chiunque Vi comandi, affinchè l’abuso, che risulterebbe vile se ripulito da fronzoli, venga invece trasformato in atto di Vostro coraggio, come una vaccinazione pediatrica, e di ardimento, come l’esibire una tessera sanitaria per accedere al lavoro, e veneranza divina, e civilismo elevato, e tutto tutto tutto, tranne che la verità stessa, ovvero la servizievole obbedienza incondizionata. Ciò che chiedete, in fondo, è un sufficiente arzigogolamento delle imposizioni, atto a confondere ed illudere menti medio-grezze. Così come ci si possa illudere, che lo scioglimento di miele dolce d’acacia, sopra di un grumo di sterco bovino, possa essere dato in vetrina come sublime specialità. Voi, esimi, vendereste salute e diritti con la scusante che altri, come Voi, l’abbiano già fatto, o che massimi esperti, dottori di prestigio e potere, ovviamente Vostri padroni di sanità, l’abbiano ben suggerito. Del resto, non di solo vil denaro si vive, e tanto basta per la sete dei padroni, deviati l’uno in un modo e l’altro in quell’altro.

Non di meno, se coloro che comandano e dirigono, Vi imponessero in dì, non più folli museruole lesive e sieri genici sperimentali, come già hanno fatto a Voi e ai Vostri figli, ma, pacatamente e gentilmente, un cetriolo nel culo, o per meglio edulcorare come si confà tra di Voi, nel deretano… Ebbene, già scorgerei all’alba del giorno seguente, i primissimi di Voi che, primeggiando in pazienza ed ubbidienza, scandaglierebbero negozi e mercati, volti all’acquisto di appropriati indumenti preforati laddietro. Ma non Vi si dica che sia opera di sadica malvagità, insidiatasi nelle stanze delle autorità! Non vi si dica che il male abbia messo radici, così profonde dall’essere persino annoiato nel suo perpetrare distruzione… Bensì Vi di dica, che si tratti di prevenzione e salute delle masse, tanto migliore quanto migliore è l’ubbidienza delle stesse. E che il cetriolo sia promosso a Dispositivo di Protezione Individuale apodittica, volto a limitare ogni eccessivo passeggiare, e quindi, di conseguenza, l’incontro naturale delle genti tra le genti. Più cetrioli, meno passi. Meno passi, meno incontri. Meno incontri, meno contagi, e chi disubbidisce… Alla gogna! Alla gogna! E chi obbedisce… gli si tolga qualche diritto, e lo si restituisca centellinato! Vi torna qualcosa, miei esimi?

Non di meno, se coloro che comandano e pretendono, e persino le genie di molto inferiori, ovvero servi molto meno arroccati al grembiule del potere, Vi accordassero la gentilezza di procedere comunque gradualmente, inserendo dapprima i vegetali più minuti, e poi, gradualmente, i più modesti e nerboruti… Ebbene, già vedrei il Vostro sorriso di sollievo, ricco di reverenza e commozione, pensando che tutto sommato, non c’è solo austerità nei Vostri padroni, ma anche compassionevole benevolenza. Che Vi si dica: “Uno sforzo oggi, per la libertà del domani”. Ed ancora, Vi torna qualcosa, miei esimi? Del resto, sono loro che comandano e dirigono, scelgono e contrattano, assumono incarichi d’importanza ufficiale, ufficialmente riconosciuta dall’ufficialità degli uffici più altamente ufficiali, non certo parole birrate da un vecchio da bar! Quindi a Voi, altro non resta che ubbidire ad ogni comandamento, fosse anche un capriccio di devianza massonica, giusta o sbagliata che sia. E tutto questo, Pazientemente e Ubbidientemente.

Oramai, siamo messi in un mondo di folle caducità. Non si può più negare l’ecatombe che si dipana per tali scellerate azioni e per chi le supportò con anomalo entusiasmo. Oramai, tutto sfocia in resoconti arzigogolati di follia e morte, persino sui menzogneri giornali che non molto tempo fa accompagnarono ogni Vostra erronea scelta. Lagnanze di coloro che poc’anzi obbedirono ciecamente, e dure prove di sopravvivenza per pargoli superstiti, ormai orfani anzitempo e senza colpa alcuna, vittime sacrificali prima e dopo la kermesse di delirio e onnipotenza. Lacrime e sangue, come in seguito ad un pianificato sterminio silenzioso, sono gli attori indiscussi di questo tempo.

E pur in questo desolante mio vagare, tocca ancora silenziarsi dal dire il vero, per non intralciare ne la Pazienza, ne l’Ubbidienza, Vostra, e solo Vostra.

E quindi, mi congratulo con Voi tutti, esimi.

Perché “la pazienza é la virtù dei forti”.

Vi dissero.

I Vostri padroni.

I Vostri padroni prima di abusare pazientemente e gentilmente di Voi, e poi, per noia o capriccio, dei Vostri figli, e del loro futuro, e della loro salute tutta… Ma col Vostro benestare.

Comunque sia, Io Vi perdono la perenne ingenuità, sperando sia questa quantomeno autentica.
Io rancori non ne voglio, ed auspico che in qualche modo, mi accordiate lo stesso atteggiamento.

Del resto, in solitudine e mio malgrado, son costretto ad osservare tutto questo finché non finisca e, ovunque mi riesca, disobbedire. Casomai vi tornasse un filo di dignità, disobbedite anche voi.

Che altro resta da dirsi che non sia già stato detto?

Oh.. sì. Certo..
“Un perenne Buongiorno esimi, e casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!”

_Lord Hol Napult_

This entry was posted on mercoledì, Novembre 8th, 2023 at 19:07 and is filed under Future, governo, guerra, Italia, notte, politica, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Storia, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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