“Play audio for full immersion reading – Mist of Misery – Absence – Euthanasia

LE CLASSI SOCIALI 2023

Oggi abbiamo capito, la razza umana tratta se stessa a vari livelli, e tutti degeneranti.
In alto ci sono i totalitaristi: vedono tutti come del bestiame. La loro preoccupazione è gestirlo senza che lo stesso interferisca. Necessario per fare questo è mantenere le masse nell’estrema ignoranza e conferire, comunque, una mediocre agiatezza.

Se si pensa a questo, è proprio come gestire dei conigli nel pollaio.
Le genti, per esempio, non hanno diritto ad avere un cielo senza scie chimiche. I capi devono poter fare tutti gli esperimenti che vogliono, senza essere infastiditi. Bario e alluminio, spruzzati ogni giorno, pare che acquietino le folle (oltre a renderle deboli di salute).

Se i capi decidono che le masse vanno vaccinate, sia essa una pratica che riduce la popolazione o la trans-umanizza con nanocircuiti mai dichiarati, le masse devono obbedire. È come l’allevatore che mette il chip o l’etichetta alle sue bestie, e di tanto in tanto, ne ammazza una per festeggiare la domenica. Se un allevatore decide che un certo animale vada castrato, fisicamente o chimicamente, cosi farà. Decide anche se lasciarlo “libero nei pascoli” o “libero in un recinto elettrificato”. Del resto, si basa sulla consapevolezza che il singolo non lascerà mai il gruppo.

Ora pensate: anche le signorine incipriate pseudo-influencer, che mostrano i propri gattini sui social, hanno probabilmente vaccinato e castrato il loro animale. Sembrano innocue, ma non lo sono.
Alcune lo fanno senza cognizione di causa, gli hanno detto che cosi era giusto, e ripetono il compitino per “non allontanarsi dal gruppo”. Altre diranno che lo fanno ovviamente “per il bene dell’animale”, giammai per avere un animale più mansueto e, per cosi dire, più comodo da allevare.
Riguardo la vaccinazione, ne loro, ne altri, ne il veterinario stesso, sanno esattamente cosa stiano iniettando, e di contro, mai verificheranno se l’inoculo produca l’effetto sperato. Sarebbero costi aggiuntivi.. no? Tutti si limitano a dire: “Tutto ok, fatto”, ed è grazie a questo atteggiamento che gli organi di controllo possono dormire sonni tranquilli. Riguardo la castrazione, invece, è ovviamente invasiva e disabilitante immediatamente.
Giammai quindi dichiareranno di fare questo o quello, per un proprio personale tornaconto “gestionale”. Gli animali si sa, hanno quella “brutta propensione” a seguire tutti i loro istinti primordiali ed a vivere la loro vita. Quindi vanno “gestiti”. Confrontate un gatto randagio con un gatto da appartamento e la differenza sarà latente.

Non bisogna stupirsi quindi se cosi fanno pure i grandi capi; non possono certo pensare ad ogni personale esigenza e spendere tempo ed energie, soprattutto soldi, per ogni biodiversità del volgo. Un certo trattamento di massa va applicato al fine di addolcire tutti a più miti consigli. Se il trattamento uccide qualcuno, pazienza. E se invalida, pazienza.
Il problema forse è che lo applicano alle persone. E peggio ancora, sono convinti di “possederle”. Voi state nel “mio recinto” e quindi io vi posseggo. E di voi decido tutto. L’uomo è cosi, e attenzione, anche tu sei cosi. Anche la signora incipriata è cosi. Solo a vari livelli magari meno visibili, o che dir si voglia, più trascurabili.

Ci sono poi i Vip. I Vip hanno una demenza particolare tutta loro. Sono persone che stanno anch’esse nel “recinto”, ma vogliono un trattamento migliore perché aiutano, e probabilmente di molto, i grandi capi a gestire le masse. Aiutano a governarle. Peccato che a volte anche loro vengano sacrificate. Si stupiscono, perché pensavano di salire al livello dei capi, ed invece, quando è il momento, scendono in fretta a quello dei sudditi. Solo che partono da un po più “in alto”. E che tonfi che fanno… Da più elevata altura.

Infine, nelle masse, ci sono anche le “pecore convinte”. Sono uomini, di base (cioè biologicamente)… Ma succubi. E convinti di poter vivere agiatamente a patto che qualcuno si occupi di loro, e delle questioni importanti al posto loro… Insomma, vivono bene solo se sanno di avere un padrone ad accudirle. Se il padrone è capace e buono, tanto meglio. Peccato che il padrone sia una persona come loro, spesso peggiore di loro, e non voglia nemmeno il loro bene, bensì il loro umile servizio…
Dovreste vederli. Oh! come si atteggiano e come si trastullano nel loro recinto. Oh! Come “aiutano anche gli altri” a capire le regole di tale recinto, spiegando bene tutto quello che si può fare e, soprattutto, quello che non si può fare. Sono dei piccoli entusiasti delle loro catene, in un moderno campo di concentramento dove puoi fare tante cose, non tutte, e soprattutto, non devi fare domande se qualcuno qua e la sparisce. Sono il prodotto estremo e finale, ben riuscito dal punto di vista dei loro padroni, e di tutta la trafila di potere. Talvolta capita che ad essere presi di mira siano loro. A tal punto vanno in una breve crisi, accusano il colpo, e se riescono, tornano in fila bravi e mogi nel loro recinto, maturando però un odio e un’invidia verso gli altri come loro che non sono stati ancora colpiti individualmente.

Va da se che ogni tanto, cambiano anche i grandi capi.
Nonostante abbiano cure migliori, cibi migliori, massaggiatori migliori, ville migliori, anch’essi sottostanno alla caducità del tempo, e quindi, talvolta, muoiono. Si. Pure loro “seccano fuori” senza alcun convenevole, come qualcuno potrebbe pensare.

Ebbene, quando cambiano i capi, può darsi che i nuovi capi sostitutivi, prediligano un prodotto finale differente dall’attuale. O semplicemente, vogliano restringere il recinto… gestire 7 miliardi di pecore non è certo come gestirne 3. Magari fanno fuori prima le meno utili… Quelle vecchie, e quelle ammalate. Non fareste voi altrettanto col bestiame in tempi di crisi?

Ebbene, tocca sacrificare dei “capi’… Non i veri padroni, scusate il gioco di parole, ma i “capi di bestiame”: prendono ovviamente dalle masse.

Questo non significa comunque che gentaglia ricca, avvizzita e moralmente cinica, non voglia fare la pelle ai propri “competitors”, o simili se vogliamo, o gente al loro livello… Significa solo che al momento sono in potere di eliminare chi sta sotto, perché non sono invece in potere di eliminare chi gli sta a pari livello.

E così, l’allevatore uccide più facilmente le proprie bestie che non l’orso selvaggio del bosco.

La razza umana è così. Si pensi a come è facile comandare in tutto e per tutto i propri figli piccoli, ma non si può comandare, alla stessa stregua, per esempio, fratelli, mogli, mariti, genitori… o i figli divenuti grandi.

Quindi, è tutto molto “umano”, “umanamente umano”, e forse persino “umanamente prevedibile”. Di certo non stupisce questo punto di vista, nonostante, per chi sta sotto, scoprire che i propri capi uccidano/castrino/manipolino i nostri simili, ha del terrificante.

Pensate a come reagirebbe una gallina che scoprisse che il proprio allevatore decapita una sua compagna di pollaio nel fienile… Raccapriccio e sgomento. Eppure dal punto di vista dell’allevatore, è persino normale.

Se Tu sei così con i tuoi “sottoposti”, loro fanno altrettanto con i loro “sottoposti”.

Gerarchie. Quelle che una società moderna idolatra e incorona come conquista suprema dell’evoluzione sociale umana. Fulcro del controllo totalitarista.

Le gerarchie sono ovunque, o catene di comando, o piramidi di controllo. Come vi pare. Si pensi ora a sistemi come la rete internet, che ha tanti “padroni” quanti sono gli utenti collegati; è difatti estremamente malvista e contrastata a vari livelli da coloro che solitamente esercitano e posseggono grande potere. Non avere il comando è per loro insopportabile. Giusto per fare un esempio.

Comandare le masse infatti può essere molto faticoso, talvolta persino impossibile. Grazie alle gerarchie invece, basta comandare i vertici e pretendere che i vertici comandino i sottoposti. Cosi, è tutto molto più semplice, e soprattutto fattibile. Se un vertice non funziona come il padrone comanda, il padrone cambia quel vertice, e lo umilia, e lo fa scendere nel brodo sudicio di quelli che magari comandava poco prima, a monito per i futuri vertici. E si sostituisce il nodo mancante con uno più servile ed efficiente. In poco tempo il servilismo gerarchico diventa una corda elastica vibrata da un solo attore, in cima a tutta la catena.
Vuoi comandare i medici? Comanda l’ordine dei medici. Vuoi comandare un popolo? Comanda il governo di quel popolo. E cosi via per Chiesa, Polizia, sindacati, scuole, e mille altri esempi. Infine per coordinare i vertici dei vertici, si crea un club esclusivo che fa sentire ogni vertice parte importante di un grande progetto. Il club esclusivo non è altro che un ulteriore raggruppamento per coordinare i sottoposti, in una nuova gerarchia di gente ancora più elitaria.

L’errore di fondo è, probabilmente, considerare gli altri esseri umani come del bestiame di proprietà. Ci insegnano a scuola/casa/chiesa, che cosi non è! Eppure ci mostrano subito dopo che per i grandi generali della storia, o i ricchissimi, o le élite delle élite, invece… fanno l’opposto. Un’altra delle tante contraddizioni di questa società.

Per riassumere, più è alto il potere che una persona racchiude tra le sue mani, e più è cinica la sua visione degli altri umani, visti più come bestie sottomesse.

DOMANDE DA FARSI

A questo punto mi chiedo solo se, realmente, dovremmo essere pronti ad uscire da meccaniche di sudditanza come quelle imbastite finora, e quindi affrontare problemi anche maggiori, come un popolo risvegliato ed unito. Oppure, per il (breve, anzi brevissimo) lasso di tempo che ci resta da vivere, è forse meglio fotografare le nuvole in cielo. Foto da cui vanno escluse accuratamente le scie chimiche, ormai perenni, e in cui si finge di essere “Liberi in un mondo perfetto”, cercando al contempo di convincere anche gli altri sui social: “Oh! Vedete che bel cielo! Sono libero e spensierato in un mondo libero e spensierato!”.

Non stiamo forse facendo le pecore di cui sopra? Non stiamo forse nascondendo, un po qui, un po la, la verità delle cose? Non stiamo facendo finta di nulla, esattamente come vogliono i grandi capi?

Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d’oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d’affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.

Amleto Atto 3, scena 1 di William Shakespeare.

“Ah! Ma io della vita mia sono il padrone e faccio sempre come volllioh!”
Oh, Certo! Ma solo nel recinto che ti hanno dato, e per il tempo che qualcuno ti concede.

“Oh! ma io non voglio entrare nell’illegalità”
L’illegalità arriverà comunque, come ampiamente dimostrato. Chi pensava che obbedendo ad ogni cosa, rientrasse nella legalità, si è presto trovato ad un ulteriore limitazione, e poi un’altra, e cosi via, fino ad intaccare la propria immarcescibile area di sopravvivenza.
Bisogna ricordarsi inoltre che, un giorno, si dovrà spiegare ai propri figli, ormai cresciuti, come quel barlume di libertà che hanno, sia il risultato di progressive riduzioni negli ultimi 30 anni, senza che nessuno facesse nulla. Nemmeno dire la verità quando andava detta! Figuriamoci opporsi alla legge ingiusta…

Come si può osservare, a titolo di esempio, hanno messo limiti di 50/30 km/h che non rispetta nemmeno la polizia (salvo voglia fare multe), e blocchi di motori euro 3/4/5 lentamente avanzati nel tempo, e Z.t.l. sempre più stringenti, e tasse su ogni cosa, sia in acquisto che in vendita, e canoni (arrivati fin nella bolletta), e “tessere verdi a rapida scadenza”, necessarie per lavorare/studiare e persino entrare al bar, e non dimentichiamo, l’enorme numero di vaccini “obbligatori” per bimbi, necessari per mandare i figli all’asilo, asilo pagato con tasse pregresse di certo non restituite. La negligenza e il menefreghismo, oltre che l’omertà, hanno prodotto questi risultati. C’e’ anche da ricordare che alcune di queste follie sono decadute, e non certo per merito di coloro che obbedivano ciecamente.

Più passerà il tempo e più restringeranno anche il tuo recinto di merda, (perché nel recinto si caca anche… un po come le mucche al pascolo), finché l’unico recinto che rimarrà sarà forse quello del calcio, unico svago “circense” forzosamente approvato (per i capitali che muove). Coloro che decidono, dispongono già da ora di tecnologie che nemmeno ci si sogna, e di capitali monetari che muovono stati, e li usano contro di te. Resta il fatto che per essere padroni, hanno necessariamente bisogno di sudditi.

CONCLUSIONI
Probabilmente, l’unica soluzione al totalitarismo, è vivere in pace la propria vita rispettando solo le proprie regole morali, con principi di fratellanza e umanità, e sbattendosene altamente le palle di tutte le infime regole totalitariste che mano mano vengono partorite dagli organi ufficiali, anche a costo di diventare “neo-illegali”. Bisogna saper scindere chi ci vuole bene da chi ci vuole fregare. E da chi, per paura o per convenienza, vuole solo mostrarci “le regole del recinto”, magari edulcorate.
E tutto questo lavoro, non è cosa da poco. Qui, è come nel tennis… e per giocare occorrono le palle. Qualcuno l’ha anche chiamata: “disobbedienza civile”. Bene. Anzi Benissimo. Forse dopo un pò ci lasceranno stare e noi gli offriremo la damnatio memoriae. Li dimenticheremo.


In alternativa, neanche a dirlo… obbedite pure.
Ma solo finché vi riuscirà di farlo…

La saggezza arriva dopo l’esperienza

_Lord Hol Napult_

This entry was posted on giovedì, Agosto 24th, 2023 at 04:35 and is filed under cyberpunk, eternità, Future, governo, guerra, Internet, Italia, luce, notte, Progresso, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, tecnologia, Tempo, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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