Archive for Gennaio, 2023

8
Gen
2023

La via della Consapevolezza

   Posted by: lordholnapult    in eternità, luce, notte, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita

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Gli anni che sono trascorsi, hanno reso significativa ogni perplessità ed ogni dubbio che durante tutta la nostra vita abbiamo maturato.

Giorni passati a cercare di capire perché eravamo gli ultimi della fila dispari, gli asociali del gruppo del calcio, gli stravaganti con la testa tra le nuvole.. insomma “i diversi”.

Giorni che non ci hanno mai ritornato una risposta compiuta e soddisfacente, ma hanno solo decretato una marcata differenza tra noi e il resto del gruppo…

E quei giorni, non senza ferite, ci tornano alla mente quando vediamo, a fronte “del percorso”, ciò che è stato e ciò che molti hanno creduto di fare, forse nel loro interesse, ma che noi non abbiamo, in coscienza, fatto.

La nostra stravaganza e divergenza ormai formata da mille episodi precedenti, non ha nemmeno avuto necessità di chiedere il permesso nel dissociarsi, nuovamente, dalle decisioni di gruppo.

Il Sacrificio – passo 1 di 3

La prima fase del percorso prevede la sofferenza. L’isolamento stesso è la sofferenza dal goliardico chiacchiericcio di un gruppo. Accompagnata da tecniche di repressione tipiche del carceriere malato nei confronti del condannato a morte, ovvero eccessive e inutili, ma rivelatrici della demenza diffusa in ogni ambiente.

Il sacrificio procede intaccando parti della nostra vita che consideravamo ermetiche, o , insomma, protette da bastioni e mura rinforzate. La lama entra profonda durante la fase del sacrificio e penetra fino a incidere altrettando profondi solchi nella carne. La coreografica mattanza si accompagna con le urla esaltate e starnazzanti dell’avido grido umano, assetato di sangue per sangue, di violenza per violenza, cercando nel prossimo la soppressione che ognuno, nessuno escluso, ha subito in forme e modi differenti. La domanda è: “vediamo se soffrono come ho sofferto io”.

Nel sacrificio si pena anche l’annebbiamento di ogni prospettiva. Non si vede luce alcuna in fondo al tunnel. Non si conosce conforto. Solo l’oblio di coloro che procedono verso un destino certamente nefasto.

L’Isolamento Interno – passo 2 di 3

Successivo ai colpi di frusta, subentra lo stato mentale di isolamento. La faccia annaspa nel fango mentre la pioggia scroscia battente e le energie svaniscono; solo il dolore graffia i pensieri, pretendendone l’esclusivo dominio. Il progressivo esterno penetra nella mente e procede verso pareti e camere del castello interiore che non sapevamo di avere; angoli sconosciuti dell’animo umano.

Il vuoto, creatosi intorno al diritto di vivere in una sorta di pace dovuta per divina concessione, viene frantumato in mille pezzi, che si spargono tintinnando lungo tutte le lastre di marmo dell’immenso salone azzurrino del nostro tempio.

Lentamente le orecchie non odono più. Gli occhi non vedono. L’olfatto non analizza oltre. Si crea il vuoto, e il dolore evapora in uno stato di trance tipica del guerriero prima dell’ultima battaglia, e della morte certa. Nulla conta più tranne la volontà di resistere ad un destino che non ci appartiene, e di fare l’unica scelta che ci viene concessa. L’unica forse, che cambia le regole dell’universo per riverberi e riverberi eterni, che viaggeranno negli eoni. Per il resto lo stato di trance sembra essere pura concentrazione di forza di volontà. Una fiamma discreta come luce, ma rovente e furibonda. Essa alimenta solo gli organi vitali e dimentica tutto il resto.

Durante l’isolamento il tempo scorre, gli eventi si susseguono e si complicano, ma nulla ci infligge più del dolore che abbiamo accumulato. Per il male, il tempo ha un costo, ed elevato. Questa la nostra via di uscita per continuare, sotto alla pioggia della più buia delle notti, a sollevare lo scudo e mantenere le mura della battaglia.

La Consapevolezza – passo 3 di 3

Le ferite si stanno cicatrizzando ma resteranno per sempre visibili. Le persone, il mondo, i suoni, i colori, le informazioni che fluiscono nell’etere, e tutto ciò che alimentava la nostra vita e la rendeva unica, ora hanno un bagliore diverso. Il cambiamento interiore muta ogni tonalità rivelando nuove sfumature e oscurandone altre.

La battaglia di resistenza, perdurata non so quanto tempo, e le ferite di corpo e anima, di cui sentiamo ancora il dolore e la stanchezza, alterano forzosamente ogni nostro nuovo pensiero.

La via della consapevolezza mostra la nuda verità delle cose, filtrata e raffinata da ogni inganno e illusione che la razza abbia imbastito prima di proporla. Le debolezze a cui si poteva cedere ma non si è voluto cedere, si accumulano in un sacco chiamato coscienza risultando infine leggeri, come leggere sono le colpe di chi segue il proprio cuore e le proprie virtù.

Il disegno del male è ormai svelato in ogni sua forma e meccanismo, invadendo con bagliori di luce bluastra le ombre della paura. E quindi vanificandola…

Ora le lance in arrivo vengono afferrate quasi senza sforzo, e impiantate in un balletto noioso all’interno del terreno. Come se non si fosse nemmeno più infastiditi dai colpi avversari.

E ora si osserva, con sguardo sereno e deciso, il vero demone che stava di fronte, studiando ogni sua mossa per il grande contrattacco. La via della consapevolezza non è priva di strascichi. Saremo per sempre diversi e vedremo per sempre ogni cosa in modo diverso. Non ci sono dubbi su questo. Ma questa diversità da completezza a ciò che abbiamo sempre saputo di essere, alla nostra diversità maturata fin dall’infanzia, alle nostre incomprensibili scelte di una vita.

Forse trattasi di unicità dell’essere che percorre il creato.

Il demone non può colpire un guerriero che prevede le sue mosse, o a cui il suo artiglio non provoca ormai alcun dolore. La consapevolezza di essere una parte integrante dell’universo e per questo ricca del sentore proveniente dai propri avi e dalla forza della propria genesi, rende tutto il resto un puerile subbuglio di piccole creature all’interno di un “Terrarium” dal tappo chiuso. Sebbene vi percorriamo in esso le lande che ci competono, il nostro spirito ora sa volare oltre, e vedere lontano, abbandonando le limitazioni del corpo e osservando “il tutto” da una prospettiva differente.

La via del guerriero è completa. Guardiamo indietro, certo, e con animo pesante e pieno di dolore, ma non possiamo soffermarci a lungo così, in quanto quella, non è la direzione che abbiamo intrapreso…

_Lord Hol Napult_