11
Apr
2021

La Grotta dei Sentimenti

   Posted by: lordholnapult    in eternità, luce, notte, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita

Play audio for full immersion reading

La vita prende, la vita da.
La vita da, la vita riprende.

Alla fine tutto si riconduce a comprendere ed accettare. Accettare e comprendere. Le persone, le decisioni, il tempo, le morti, le nascite, momenti felici e momenti decadenti dispersi nel tempo.

Comprendere e accettare. Se si rivela impossibile comprendere, sarà impossibile accettare, e proprio in quel preciso frangente, inizia il dolore.

Dolore, la forma più arcaica e viscerale del disagio fisico e mentale, motrice di stravolgimenti interni e di resurrezioni o sconfitte irrimediabili. Il dolore è una capacità del nostro organismo di accettare fisicamente ciò che non riusciamo a comprendere ed accettare.

Parte dalla mente. Parte dai pensieri più profondi e risale spargendosi col pulsare incessante del cuore. Il dolore prende per primi i polmoni, e poco dopo lo stomaco. La prima cosa che fa il dolore è impedirci un normale respiro. Successivamente, inizia ad appannare la vista, a rallentare il metabolismo, a frenare la risposta a qualsiasi stimolo. Una sorta di stasi. Il dolore ci paralizza, e lo fa con una sorta di coscienza antica.

Piegato il corpo, rimane lo spirito.

Ci troviamo soli, anche se la condizione reale differisce dalla solitudine del dolore. E in quello stato siamo noi, nudi e infreddoliti, accovacciati su fredde pietre scure nella grotta del silenzio, accanto al lago dei sentimenti. Una luce fioca e bluastra penetra dall’alto e si diffonde nell’atmosfera rarefatta e umida. Percepiamo le gocce, ed il loro eco, mentre si diffondono nella grotta della nostra anima.

E finalmente possiamo soffrire.

Possiamo parlare liberamente con noi stessi o con coloro che abbiamo perso. Possiamo essere, forse per la prima volta, sinceri. Non c’è molto tempo. Il dolore è una reazione chimica esasperata che costa molte energie, e nel suo distruggere senza ritegno le nostre forze, pretende in cambio la nostra Verità. E la pretende nel solo tempo che ci da.

Una sorta di interrogatorio a porte chiuse tra noi, umani colpevoli, e la nostra coscienza, ovvero la percezione lucida e intaccabile che svela le nostre colpe di fronte ad un evento irreparabile.

Più siamo stati deboli, e più saremo nudi e sviliti di fronte allo specchio dell’anima. Camminare non ci farà uscire dalla grotta della coscienza, ci farà solo stancare prima. Un inutile tergiversare di fronte al riflesso delle nostre verità.

Forse l’unica cosa sensata è rannicchiarsi, cercando di conservare qualche forza quando bisognerà risalire. Ma il dolore trafigge ed attraversa ogni nostro scudo. La lotta è impari. L’esito già segnato sarà la nostra più totale sconfitta.

Fino al silenzio.

Il silenzio, dopo l’affanno del respiro e dopo il lancinante processo degli intenti, arriva quasi inaspettato. Ci pare di non percepire alcun rumore. Di fatto, è un silenzio profondo e intaccabile.

Il silenzio segna la fine, almeno per ora, del dolore. E’ una dolce tregua che lascia sempre tramortiti ed increduli, ed esausti …

Il dolore più forte scompare. Ciò che ci siamo detti, laggiù, resterà segreto in eterno. E, come foglie cadute in una sorgente sotterranea, lentamente ci abbandonerà. Sono queste le nostre confessioni, le nostre verità. Le più pure ed autentiche che abbiamo mai detto a noi stessi. E queste foglie, dolcemente, inizieranno un lungo viaggio verso l’ignoto, scomparendo presto dal nostro sguardo tra le acque dei sentimenti. Esse se ne andranno con coloro che abbiamo perso. E costoro, a modo loro, ci ringrazieranno per l’eternità.

Lentamente ci rialziamo. Sono passati molti minuti, forse ore… Forse abbiamo impiegato giorni solo per cercare questo stato di incoscienza. Il dolore originale è mutato. Diviene rancore verso il tempo o le occasioni perdute. Diviene un greve saluto che solca i nostri occhi. Ma è una sofferenza differente. Maturata nella grotta dei sentimenti, e senza che ne avessimo alcun controllo…

E dopo?

Dopo.. ritorna la vita.

_Lord Hol Napult_

This entry was posted on domenica, Aprile 11th, 2021 at 22:21 and is filed under eternità, luce, notte, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

Leave a reply

Name
Mail (will not be published)
URI
Comment