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Buongiorno popolo di Droni e modellini volanti,
in questo post vedremo come ottenere in modo divertente e gratuito il patentino necessario per l’utilizzo di droni nella categoria OPEN, per volo ricreativo, da zero a 25kg.

Per tradurre lo sproloquio di definizioni ai nuovi arrivati, parliamo di come mettersi in regola durante l’utilizzo dei droni, che sono di fatto comparabili, seppur in limitata parte, a sistemi volanti (non identificati) che solcano il cielo. Questo genere di patentino, anche se molti dicono essere obbligatorio per droni > 500g, è in realtà necessario per tutti i droni che montano una videocamera.

Contiene infatti tutte le normative sulla privacy, la sicurezza in volo e pre-volo, e le informazioni necessarie per gestire senza paure e senza timori quelle problematiche che potrebbero accadere durante una sessione. Se infatti siamo tutti onesti cittadini che vogliono solo fotografare un bel paesaggio con questi mezzi volanti, d’altro canto dobbiamo considerare che un guasto elettrico non intenzionale o una caduta fallace del nostro velivolo deve comunque avvenire in estrema sicurezza.

I droni cinesi e non disponibili sul mercato..

Inoltre, anticipo che dal 1/1/2013, la normativa richiederà un patentino a partire dai droni di peso >= 250g. Tutti stiamo pensando al mavic mini… purtroppo montando una fotocamera e non essendo classificato come TOY (giocattolo), il patentino A1+A3 lo richiede anch’esso.

Premessa

In Italia il servizio di esame autorizzato al rilascio del patentino dei droni è autorizzato presso il sito ENAC (ente nazionale aviazione civile). Per conseguire il certificato bisogna studiare un pdf fornito dallo stesso ente e partecipare all’esame attraverso la registrazione.

E’ previsto un costo fisso di € 31,00 (ad oggi) e un limite massimo di volte per ripetere l’esame.

https://www.enac.gov.it/sicurezza-aerea/droni/come-si-diventa-pilota-uas-drone

Diversamente, andando a questo sito si potrà effettuare una veloce registrazione e ottenere comunque un patentino A1+A3 gratuitamente, e identico a quello ENAC, ma prodotto dal sito lussemburghese EuroControl Training Zone.

Unico appunto: E’ necessario sapere l’inglese, il francese, il tedesco o il lussermburghese; l’ente che ha rilasciato il patentino mostra la bandiera europea con la L di Lussemburgo, e la lingua dell’attestato in francese.

Il Patentino A1+A3 compreso di Pilot ID in basso a sinistra (omissis)!

Una riflessione sulle politiche statali

Il punto è che partendo da una larga diffusione di questi aeromobili, uno Stato dovrebbe in ogni modo favorire i propri cittadini a percorrere una serie di step, e apprendere una serie di informazioni, che saranno bagaglio culturale fondamentale durante le sessioni di volo.

Il Lussemburgo sembra avere compreso questo rischio/necessità, portando alla creazione di un patentino che risulta addirittura divertente e piacevole da studiare. Inoltre ha anticipato e sollevato i costi di gestione mettendo, presumo, una copertura di soldi pubblici forfettaria.

Di contro non avrà, presumo, così tante spiacevoli situazioni di incidente con droni, che bene o male succederanno.

Ora, perchè lo stato Italiano non fa la stessa cosa? Perchè bisogna sempre mettere il profitto prima di ogni cosa?
E trascuriamo pure la complicanza di una login via SPID che taglia fuori, a mio avviso, tutta un’intera utenza giovanile. Solo conseguire la login SPID è un processo di interazione con le poste che sembra concepito per snervare gli individui. La gestione ENAC delle registrazioni, delle complicazioni di contorno allo studio, ed infine, dei prezzi che vanno sicuramente a prevedere metodi di pagamento sempre un po’ Esotici rispetto al solito Paypal/Carta di credito, non fanno altro che perdere utenze. Il risultato è una marea di scalmanati che girano con droni da 500g o FPV senza alcuna nozione… possiamo permettercelo? Fino a quando?

Benvenga quindi questo workaround, in quanto il patentino lussemburghese conferisce un attestato legale e riconosciuto a livello EUROPEO. Che l’Italia ne prenda atto e si aggiorni, in fretta possibilmente!

Cosa devo fare per iniziare

EuroControl Training Zone

Passiamo all’azione! Per prima cosa collegatevi a questo sito e registratevi specificando i vostri dati reali. Attenzione! Mettete i dati giusti perchè l’attestato userà il vostro Nome e Cognome alla fine.

Registratevi qui: https://trainingzone.eurocontrol.int/

Una volta registrati, verificata l’email, ecc, andate nella sezione cataloghi e cercate “drone” con opzione “Free Places”. Il sito offre anche corsi a pagamento, ma il patentino è gratuito. Dovrebbe comparire il corso “UAS Remote Pilot Open Category A1+A3”.

Selezione del corso

Infine aderite al corso nella lingua che preferite. Laregistrazione al corso attualmente è a numero aperto, senza limiti. Ottimo direi. Altri corsi invece sono sia a pagamento che a numero chiuso. Ci sono corsi di varia natura che consiglio di ispezionare dopo questo, per pura curiosità.

Adesione al corso

Iniziare il corso

Una volta iscritti al corso con qualche semplice click, si noterà la struttura dello stesso. Il corso è diviso in tre sezioni, ognuna delle quali prevede un esame. L’esame previsto si riferisce alla sezione intrapresa, e di fatto facilita l’assimilazione delle nozioni e limita il range delle risposte. Ogni esame ha una soglia di successo del 75%, e varia da 10 a 5 domande. In più c’è un esame finale di 10 domande che invece spaziano per tutte e tre le sezioni, per un totale di 45 domande complessive.

Superata ogni sezione e l’esame finale, avrete finito, e potrete scaricare il patentino e ricevere il vostro Pilot ID. Questo codice andrà applicato sopra al drone con un adesivo.

Format del corso con i vari step

Il corso è differente dal PDF italiano dell’ENAC. Infatti ogni sezione sembra prodigarsi sia per rendere chiaro il concetto che viene espresso, sia nel mantenere attenta l’attenzione dello studente.

Ogni sezione infatti mostra esempi, foto e casistiche verosimili che combinano la teoria alla pratica. Inoltre saranno presenti svariati quiz interattivi, inutili al fine dell’esame, ma che vi aiuteranno a comprendere se avete capito tutte le sfaccettature della sezione.

Esempio delle schede del corso

E’ un fattore non trascurabile questo, in quanto ogni argomento viene espresso con l’intenzione di essere trasmesso, e non con l’intenzione di essere dimenticato. Se per esempio avessero creato un PDF statico ricco di nozioni, ma piatto, teorico, e privo di esempi pratici, difficilmente salvo durante l’esame, quelle informazioni sarebbero state ricordate. Questo genere di approccio si lega fortemente al fatto che gli ideatori del corso puntassero non tanto alla frustrazione tipica scolastica, ma all’apprendimento cosciente di vere e proprie linee guida. Una sorta di insegnamento 2.0 insomma, che in questo caso calza a pennello.

Come sono gli esami!?

Personalmente suggerisco non si “subire” questo corso, ma di goderselo con calma, e quindi di affrontare ognuna delle tre sezioni almeno in tre giorni differenti. Prendetevi il vostro tempo insomma, e fate che sia un momento di “studio rilassante”, avendo cura di entrare e leggere ogni informazione, quiz o pdf (giusto 1 o 2) che verrà fornito.

Gli argomenti sono ben separati e secondo i gestori l’intero corso durerebbe 2 ore. Io ci ho messo personalmente tre serate e dopo l’esame sono rientrato a verificare delle schede che non avevo ben compreso…

Bene. Alla fine di ogni sezione avrete un Esame. L’esame consta di una lista di domande a risposta multipla (univoca o meno) che, se passato, sblocca la sezione successiva. Il quiz non è a tempo, e quindi vi permette, nel caso, di tradurre l’inglese in italiano. Tenete il google traduttore a portata di mano per essere sicuri di aver compreso interamente la domanda.

Quindi, se avete studiato e compreso, si passa, altrimenti si ripete. Io non ho fallito alcun quiz ma dicono che si possa ripetere quante volte si vuole… salvo restare nel “mese” limite del corso. Questo a differenza dell’esame in Italia che prevede un limite di volte e un “grace period” tra un test e il successivo.

Tornando al corso, una volta risposto a tutte le domande, è possibile rivederle oppure sottometterle. Con un tasto chiamato Submit la vostra performance verrà chiusa e valutata, fino a risultare in un Successo o in un Fallimento.

Esempio di un esame di sezione

Molto divertente l’emozione mentre si attende il risultato. Quei 5/10 secondi che si provano ogni tanto, tra agitazione e compiacimento. Usate un po di sportività verso voi stessi comunque. In caso di fallimento nessun problema: si ripetono le slide, magari più velocemente, e si ripete l’esame.

In quali paesi vale questo patentino A1+A3?

Ce lo dice il corso stesso. Praticamente tutta l’Europa, anche se non aspiro a volare con un UAS cosi lontano.. Ecco il dettaglio delle nazioni.

Paesi coperti dal Patentino A1+A3

Qualche consiglio sui droni

Una delle caratteristiche principali da comprendere sui droni è che più costano e più valgono. Ma non solo, i droni più costosi offrono controlli incrementali, videocamera più pulita, trasmissioni migliori al cellulare e soprattutto sensori di collisione.

Droni sotto i 50 euro

Quando si acquista un drone giocattolo, per esempio quelli da 35 euro che vanno tanto in voga, c’è un grave problema di fondo: non hanno nemmeno il GPS. Non avere il GPS significa che una volta decollato, il drone verrà spostato dal vento e starà a voi correggerne la direzione. Il vento però è il principale nemico dei droni, primo perchè invisibile se non dedotto dalle foglie che si muovono sugli alberi, e secondo perchè estremamente variabile. Il mio consiglio è quindi di approcciare i droni sempre e comunque almeno con un drone GPS. Il rischio di danneggiare cose o persone diventa già 1/3 rispetto ai droni giocattolo, che giocattolo non saranno mai. Questi droni sono difficilissimi da comandare.

Droni sugli 80 euro

Questo porta la riflessione alla fase 2. Occorrono almeno 70/80 euro per avere il più economico drone GPS. Se non li avete, aspettate di averli, ma non comprate droni non gps…

La seconda caratteristica sono le funzioni di controllo, base e avanzato. I droni gps da 70/80 euro attuali, offrono su carta tante belle cose. Per esperienza però so che hanno i seguenti difetti:

  • Motori con ingranaggi in polimero soggetti a forte usura e surriscaldamento, con rischio di caduta.
  • Perdita del segnale Wi-Fi a 40 metri (volo senza video su cellulare è estremamente difficile, nonostante sia VLOS)
  • Resistenza al vento bassa (talvolta il vento ve li porta via comunque o vi impedisce il Return Home)
  • Videocamere squallide.
  • I controlli sono digitali (si/no)

Mi fermo qui, ma se non avete più soldi di cosi, e volete semplicemente vedere se il mondo dei droni vi appassiona, comprate uno di questi droni e andate in praterie interamente libere per fare dei giri in sicurezza. Ignorate tutti i consigli del corso; dei droni come questi richiedono l’isolamento di 400 metri da ogni cosa. Nel caso sfuggano li abbattete in sicurezza abbassando la cloche di elevazione.

Esempio Csj S167 GPSVedi su AliExpress

Csj S167 GPS

Droni sui 200 euro

Questi droni iniziano ad essere decenti, ma sicuramente pesano sui 500g, hanno motori brushless e una videocamera abbastanza buona, ma soffrono ancora di qualche problema di controllo.

I difetti che riscontro sono:

  • Peso eccessivo, per cui va integrata l’assicurazione (sempre obbligatoria in Italia, ma qui ancora di più) che fa saltare il beneficio del basso prezzo.
  • Hanno logiche cinesi di RTH (Return Home). Ho visto droni ritornare al punto di partenza alla stessa altezza in cui si trovavano quando la batteria, per malfunzionamento, era scesa rapiamente sotto il 10%. Questa condizione dovrebbe prevedere uno stazionamento in aria con atterraggio di emergenza da parte del pilota. Invece, a volo radente hanno attraversato l’area fino a raggiungere la zona di decollo. Il controllo sul drone del pilota interamente disattivato. Fate voi i calcoli sui rischi.
  • Non hanno veri sensori di collisione, e possono schiantarsi contro cose o persone.
  • Il prezzo è stato sfruttato per il funny-aspect (gimbal, camera, funzioni di movimento) ma non per la sicurezza
  • I controlli sono ancora digitali (si/no) invece che graduali

Già a questo punto avete capito che i droni, non sono tanto amichevoli da utilizzare specie se economici. Il percorso ovviamente solo in salita di prezzo, rappresenta anche un aumento della sicurezza e del controllo.

Esempio: SJRC F11 Pro 4KVedi Su AliExpress

SJRC F11 Pro 4K

Droni sopra i 350 euro

Partendo quindi dal Mavic Mini, o Fimi X8 mini, che sono sotto i 250g, si può iniziare a parlare di veri droni. Infatti si collegano per scaricare le aree di volo in modo da evitare le aree protette dall’aeronautica. Inoltre hanno meccanismi di controllo, gestione e recupero che esprimono un minimo di intelligenza. Non mi dilungherò troppo su questa categoria, ma di fatto, se si vuole usare un drone, più si paga e più sicurezza si ottiene, oltre ovviamente a videocamere migliori, motori migliori e controllo graduale di ogni aspetto.

Esempio: DJI Mavic Mini 2Vedi su AliExpress

DJI Mavic Mini 2

Assicurare il drone

In Italia ogni drone va assicurato, a meno di essere un TOY dalle funzioni limitatissime. Per completare quindi tutto il necessario per volare, un’assicurazione è fondamentalmente necessaria.

A tale proposito segnalo l’assicurazione promossa da Dronezine che integra un abbonamento digitale alla rivista, e risulta comunque estremamente conveniente

https://www.dronezine.it/assicurazioni/

Questa assicurazione dal prezzo che si aggira intorno ai 40€ / annui, copre per massimale di 1.000.000 € con franchigia da 150 €, per danni a cose o persone.

Conclusioni

Il mondo dei droni è un mondo affascinante, ricco di tecnologia e di sperimentazione applicata su più livelli. Il senso di libertà che le immagini col drone conferiscono sono sicuramente un importante traguardo da tenere in considerazione nelle vite presenti e future, fatte di video sempre più accattivanti e di riprese impressionanti, talvolta epiche.

Come avete visto però, sia tecnologicamente che legalmente ci sono ancora molti passi in avanti da fare. I droni venduti sono privi di alcun controllo, salvo spendere la giusta cifra, mentre le normative sono oltremodo soffocate, almeno in Italia, dai soliti impedimenti tecnici che smorzano l’interesse dell’utente casuale.

Oliare queste due catene di montaggio non sarebbe male. C’è infine un infimo aspetto, ovvero che la politica e il malaffare hanno comunque gettato una brutta luce sui droni, facendoli passare per strumenti di controllo e repressione delle persone. Ogni riferimento alla propaganda del Covid 19 è puramente casuale..

2020 – la polizia si avvale dei droni per reprimere la popolazione durante il lockdown. Ecco scovato un pericoloso “criminale”. La pubblicità negativa lanciata sui droni ed i loro utilizzi, dal governo, sarà irreparabile… (e qui siamo al limite).

A parte questo, è davvero un mondo affascinante che regala grandi soddisfazioni. L’unico appunto di tutta la faccenda, a mio parere, è riconoscere quando si possa volare, e quando no. Il calcolo del rischio prevede infatti che l’uso di droni non sia mai accettabile se ci sono persone nei paraggi, su cui si rischia di “sorvolare” (accidentalmente, come per vento forte, o guasto, o emergenza sopraggiunta).

Detto questo, i tramonti, le foreste, le cime dei monti e le spiagge più esotiche sono li che aspettano di essere riprese. Basta usare la testa, il controller, e un drone decente.

Tutto qui.

_Lord Hol Napult_

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This entry was posted on venerdì, Luglio 9th, 2021 at 19:04 and is filed under Funny, Future, goodies, governo, Internet, Italia, online, Progresso, realtà, Riflessioni Digitali, Risparmiare, tecnologia. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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