LOTR – Arwen’s (vocal and theme)

L’allineamento lunare è avvenuto. I cieli sono inquieti. Un turbine di energie macrocosmiche ha preso un nuovo moto, una nuova direzione. Forti cambiamenti che irradiano irreversibili mutazioni, nello spazio, nel tempo, nell’anima.

Il cielo cupo e irrequieto comincia il suo moto circolare. Grosse nubi scure pervase da lampi e lunghi tuoni scagliano sulle rocce una tempesta furibonda. Mari agitati si increspano con onde alte come cattedrali, mentre gli antichi abitanti degli abissi si destano. Nel vomitorio di violenze naturali, fisso e immobile sulla cima del dirupo, veglia l’antico.

In una vestaglia di cenci sbattuta dai venti come fosse finissima seta, mentre acqua e oscurità tentano di destabilizzare quell’anomalo equilibrio, egli medita, egli trascende. La danza delle mutazioni non permette capisaldi nel suo astratto dipinto, e la sua violenza sembra essere tanto crescente quanto marmorea si erge la sua figura.

Ciò che si poteva fare è stato fatto. Ciò che non si poteva, segue il corso degli eventi. Interferire porta sempre a rischi incalcolabili, cosi come incalcolabile è la penetrazione di forze, esterne al sistema, che si credeva di comprendere.

Ciò che non si può più predisporre, avrà un piano emotivo dove proseguire la sua discesa. Lascrime perse negli alti flutti del mare in tempesta e nell’incessante discendere della pioggia. Forse è ora di comprendere che l’anima rispecchia il dipinto, essendo il dipinto l’anima stessa. E l’impeto di energie che si avviluppano incessanti, potrebbero avere un origine interiore e niente più.

Forse è tempo di comprendere che, ciò che fuori lacera l’universo, è dolore che lacera in pari modo anche interiormente. Due universi speculari della stessa clessidra. Pronti a travasare il tempo da dentro a fuori e da fuori a dentro. Uno scambio continuo ed eterno, sempre simile, mai uguale…

Effimero l’attimo dei cambiamenti. Come un battito di ciglia negli eoni dell’esistenza delle cose. Migliaia di piccoli giochi d’acqua, rifugiati negli argini di un grosso torrente, laddove, tra pietre e radici, foglie e rametti, roteano per giorni, prima di proseguire.

E infine essi proseguono. E il cambiamento è compiuto. Tutto è mutato. Il moto ci ha spinto dove doveva senza esitazione alcuna. Ci sembrava impossibile, ma alla fine lo accettiamo. E finalmente, finalmente.. torna il sereno, con rossastri tramonti dove il sole accompagna le nere nubi in luoghi remoti, lasciandoci l’infinita mutevolezza e la divina celestialità del creato, rovesciato come sabbia fin dentro al cuore.

E dell’eterno creato, ora rinnovati, noi facciamo parte.

_Lord Hol Napult_

This entry was posted on domenica, Maggio 1st, 2022 at 22:14 and is filed under eternità, Future, luce, notte, realtà, Riflessioni Digitali, riflettere, Tempo, universo, vita. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can leave a response, or trackback from your own site.

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