Ave internauti del web.
Quando nel cammin di nostra vita si incontrano i falsi filantropi che procacciano danaro vendendo falsa fede, li si riconosce subito. Sarebbe meglio dire che li si riconosce se la propria morale, basata sul sacro testo della Bibbia, ha lasciato radici stabili.
Nell’era dell’effimero come quella presente, il tema religioso e morale che riguarda i vaccini e l’utilizzo di cellule diploidi umane di feti abortiti, sembra essersi fermato ad un Empasse: è etico purchè tali cellule siano risalenti all’aborto della tale signora avvenuto nel 1950. Questa almeno era la pronunciazione diffusa sinora. “Linee cellulari immortalizzate”, ovvero a vita infinita, attecchivano sul consenso popolare e giustificavano come una fresca secchiata d’acqua, il fuoco del dubbio.
Tale verdetto però fallisce con l’arrivo di un nuovo vaccino, che non può certo basarsi su linee cellulari di 70 anni fa su cui la Chiesa… “ha già risposto ampiamente” (???). Ed ecco quindi l’interruzione del silenzio papale per aggiornare i propri fedeli, ma con modi ed indicazioni non del tutto limpide, e che spiegheremo poi…
Ma a prescindere da questo, vorrei prima testare il vostro intelletto:
Ogni anno vengono commercializzati milioni di vaccini, e soprattutto milioni di vaccini ricavati da embrioni umani. Dal 1950 ad oggi ci sono 70 anni e più. Ogni vaccino contiene una quantità di tossoide necessaria a detta delle aziende, a scatenare la risposta immunitaria. Secondo voi, basta la linea cellulare umana originale per creare tutte queste provette e distribuirle nel mondo? Pensateci…
Il punto che tutti gli “espertoni” stentano a chiarire è che per replicare cellule tumorali occorrono altre colonie di cellule diploidi umane sane, da contagiare e su cui far crescere il virus. E’ una sorta di passaggio padre-figlio-figlio-figlio…. non si sa e poco viene detto riguardo a quanti passaggi vengano perpetrati.
Occorrono quindi sempre cellule “fresche”, su cui sperimentare e replicare le varie culture di virus, in modo da produrre su larga scala i famosi milioni di vaccini annui. Voci di corridoio, sosterrebbero che la produzione farmaceutica si baserebbe sul sacrificio di donne pagate 500 dollari circa per ogni aborto indotto e conseguente consegna del feto. Donne facilmente acquistabili per il loro servizio prese da uno dei più poveri paesi. Probabilmente anche ricattate dai soliti “gruppi di commercio clandestini”, ma che, con abili passamano di denaro, entrano nel circolo legale delle società, attraverso rinomate aziende dedite alla conclusione di tali accordi:
Planned Parenthood, per esempio, che avvia programmi chiamati “tissue-donation programs”.
La stessa NBC ne parla apertamente (https://www.nbcnews.com/health/health-news/planned-parenthood-will-pay-its-own-fetal-tissue-costs-n443611) orientando l’attenzione sul fatto che i tessuti ricavati dai feti vengono poi riutilizzati per la “ricerca scientifica”. Quando una frase termina con “ricerca scientifica” il fellone si calma. Pensa sempre che il mondo lavori per il suo bene sacrificando il più delicatamente possibile l’essere che, comunque, era destinato a morire.
Un altra, chiamata Advanced Bioscience Resources, offre anche il tariffario come fosse un menu.
Ma tutti siamo destinati a morire, no? E coloro che descrivono ciò che fanno, sono gli stessi che lo fanno. E’ come dire, “compra il mio prodotto, è il migliore del mondo. Te lo garantisco io.”. Ci credereste? Ed è proprio cosi.
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